Trieste (Italia). Il 7 luglio 2024 Papa Francesco è giunto a Trieste, capoluogo della regione Friuli Venezia Giulia, per una breve Visita Pastorale, nella giornata di chiusura della 50ª Settimana Sociale dei Cattolici in Italia, l’appuntamento della Conferenza Episcopale Italiana sul tema: “Al cuore della democrazia. Partecipare tra storia e futuro”.
“Una Settimana alla quale noi, Chiesa di Trieste, ci siamo preparati per un anno intero, nell’accoglienza, nello studio, nella riflessione e condivisione dei contenuti”, racconta suor Francesca Giachetto, Direttrice della Comunità Maria Ausiliatrice dell’Ispettoria Triveneta S. Maria D. Mazzarello (ITV).
“Quello che è accaduto in questi giorni non ci ha colti di sorpresa e non è stato solo frutto di entusiasmo, ma responsabilmente e con coscienza ci siamo immersi in tematiche delicate e ferite, che coinvolgono tutti come cittadini e come cattolici. L’incontro con Papa Francesco ha sigillato un impegno, ha rinnovato il desiderio di lasciarsi coinvolgere nella vita del popolo e di lasciarsi toccare dalle piaghe del corpo di Gesù. Ci ha ricordato che tutti devono sentirsi parte di un progetto di comunità e che i legami si rafforzano solo se uno è coinvolto”.
Dopo l’intervento alla sessione conclusiva della Settimana, presso il Centro Congressi “Generali Convention Center”, il Santo Padre ha raggiunto la Piazza Unità d’Italia per la Celebrazione Eucaristica concelebrata dal Card. Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo Metropolita di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, da Mons. Luigi Renna, Arcivescovo di Catania e Presidente del Comitato Organizzatore delle Settimane Sociali, e da Mons. Enrico Trevisi, Vescovo di Trieste, insieme a 98 Vescovi e 260 Sacerdoti. Erano inoltre presenti Vescovi e Pastori delle Chiese serbo-ortodossa, greco-ortodossa e luterana, con circa 8.500 fedeli.
“Nella Piazza Unità così bella assolata e gremita di gente ci siamo sentiti davvero popolo di Dio che deve imparare a camminare meglio insieme senza lasciar indietro nessuno”, ricorda suor Francesca. Proprio tutti hanno partecipato alla Celebrazione, compresi i detenuti della Casa circondariale “Ernesto Mari”, rappresentati da due mosaici bianchi con disegni in oro, in stile bizantino, realizzati da un gruppo di persone recluse per decorare l’altare e l’ambone allestiti in Piazza.
Nell’omelia Papa Francesco, commentando le letture della domenica, ha citato il poeta triestino Umberto Saba, invitando a riconoscere la presenza del Signore negli ultimi, nei dimenticati, negli scartati della città, senza scandalizzarsi, e incoraggiando alla fraternità:
“Fratelli e sorelle, da questa città di Trieste, affacciata sull’Europa, crocevia di popoli e culture, terra di frontiera, alimentiamo il sogno di una nuova civiltà fondata sulla pace e sulla fraternità; per favore, non scandalizziamoci di Gesù ma, al contrario, indigniamoci per tutte quelle situazioni in cui la vita viene abbruttita, ferita, uccisa; portiamo la profezia del Vangelo nella nostra carne, con le nostre scelte prima ancora che con le parole. Quella coerenza fra le scelte e le parole.
E a questa Chiesa triestina vorrei dire: avanti! Avanti! Continuate a impegnarvi in prima linea per diffondere il Vangelo della speranza, specialmente verso coloro che arrivano dalla rotta balcanica e verso tutti coloro che, nel corpo o nello spirito, hanno bisogno di essere incoraggiati e consolati. Impegniamoci insieme: perché riscoprendoci amati dal Padre possiamo vivere come fratelli tutti. Tutti fratelli, con quel sorriso dell’accoglienza e della pace dell’anima”.
Una FMA della Comunità scrive: “In questi giorni ho respirato una Chiesa realmente impegnata in molti ambiti della società con uno stile evangelico di attenzione agli ultimi. In particolare questa mattina durante la Celebrazione Eucaristica – con la presenza e le parole del Santo Padre – ho vissuto in modo molto chiaro ed incisivo l’invito a ‘scandalizzare’ la società conformista e laica locale con la testimonianza coerente di vita e di fede che sappia ‘abbassarsi’ per incontrare quanti sono ai margini della stessa per vari motivi, ad accarezzare e rigenerare le ‘piaghe’ dell’anima di chi si trova nel crocevia della vita, fisica o esistenziale”.
Al termine della Celebrazione, il Vescovo Enrico Trevisi ha ringraziato il Papa a nome della Chiesa locale, donandogli un’immagine della Madonna della Salute e affidandolo a Lei: “Trieste è una città laica ma che ancora sa darsi la gioia di venerare Maria nelle tantissime chiese a Lei dedicate. E alla scuola di Maria, ci impegniamo a vigilare sui fratelli e sorelle più vulnerabili, ad accompagnarli nelle loro fatiche”.
“Rimango particolarmente colpita dalla conclusione del nostro Vescovo che ha portato al Papa i saluti e l’affetto di tante persone della nostra Diocesi non etichettandole per categorie ma chiamandole per nome con una umanità e un senso di prossimità che soli possono muovere alla vera partecipazione” sottolinea suor Francesca.
E termina richiamando il valore dell’esperienza vissuta: “Per la nostra Comunità questa Settimana è stata un dono immenso, perché ci ha dato la possibilità di aprire le porte a diversi partecipanti che in un modo o nell’altro hanno intrecciato le loro vite e la loro passione con la nostra. Uno scambio di conoscenze e di ricerca del bene che allarga sempre i cuori.
Insieme ai formatori e agli studenti di diversi Ciofs/FP d’Italia abbiamo tenuto aperto un banchetto delle buone pratiche sulle nostre imprese formative, momento bello e propizio per conoscere quanto di bene anche le altre realtà fanno, per scambiarsi conoscenze e per lanciare i ragazzi sperimentando quanto sanno fare”.
Anche i giovani universitari hanno partecipato alla Settimana sociale come volontari, dandosi da fare in ogni evento e angolo della città. Una di loro scrive:
“Per me sono stati giorni pieni di grazia, mettermi a servizio del prossimo mi ha fatto vivere sulla pelle il vero e intrinseco significato di questa frase: ‘si ha più gioia nel dare che nel ricevere’. Inoltre, avere l’occasione di conoscere tante persone da tutta l’Italia che condividono la stessa fede in Cristo è stato un grande dono. Sono grata al Signore per questi giorni meravigliosi”.
FATE IN MODO CHE, OGNI GIORNO, QUALCUNO SIA CONTENTO DI AVERVI INCONTRATI… GRAZIE Papa Francesco per la Sua Semplicità, Cordialità, Empatia, Considerazione per Tutti (si potrebbe avere la dolcissima immagine della Madonna della Salute che Le è stata offerta a Trieste?! GRAZIE)