Torino (Italia). Dal 26 luglio al 14 agosto 2021 sei giovani studentesse universitarie partite da Torino (Italia) hanno vissuto un’esperienza missionaria all’Oratorio Centro Polifunzionale S. Maria D. Mazzarello delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Torre Annunziata, Napoli, Ispettoria Meridionale Madonna del Buon Consiglio (IMR).
Le giovani hanno partecipato al Corso Partenti di Animazione Salesiana Missionaria organizzato dalla Pastorale Giovanile dalle Figlie di Maria Ausiliatrice dell’Ispettoria Maria Ausiliatrice (IPI) e dei Salesiani di Don Bosco della Circoscrizione Speciale Maria Ausiliatrice (ICP) e il 22 maggio 2021 hanno risposto “Eccomi” al Mandato Missionario, rendendosi disponibili per l’Esperienza Estiva.
Il gruppo è stato ospitato dalla Comunità FMA S. Maria Domenica Mazzarello di Torre Annunziata, condividendo con le suore i momenti di preghiera, di scambio fraterno e di ricreazione.
Le giovani torinesi hanno sperimentato un ritmo di vita intenso, alternando il servizio di animazione con i bambini del Centro diurno, gli incontri formativi con 15 giovani del Servizio Civile – principali destinatari del progetto missionario – le attività, i giochi e i laboratori con i partecipanti all’Estate Giovani. La presenza e il confronto con suor Angela Trinchillo, FMA responsabile dell’Oratorio, le ha aiutate a conoscere e a inserirsi con delicatezza nella realtà locale.
“3 passi, un solo cammino” è il tema dell’Estate Giovani proposto ai giovani dai 14 ai 20 anni, con giochi, laboratori e attività formative che, attraverso la metafora del cammino, articolato in tre passi – “mettiti in cammino”, “cammina” e “non fermarti” – ha orientato i/le partecipanti nella graduale scoperta di stessi e degli altri, in un clima di famiglia e di condivisione.
La creazione di un Murales, che accosta gli elementi carismatici salesiani – la finestrella della Valponasca e la fontana di Valdocco -, la veduta di Torre Annunziata, i simboli e lo slogan dell’Estate Giovani, ha coinvolto i/le giovani dell’Oratorio nel dare il loro apporto con libertà e creatività, in un clima di amicizia significativo.
Le giovani missionarie, che hanno sperimentato una bella accoglienza e richiesta di confronto da parte dei giovani di Torre Annunziata, riassumono così l’esperienza:
“Missione è lasciarsi svuotare e riempire di nuovo: dalla realtà che abbiamo incontrato, che spesso ci ha lasciate piene di interrogativi e dai ragazzi che, mostrandoci la loro povertà, hanno smascherato le nostre. E alla fine scoprirsi molto più ricche di quando si era partite” (Giulia)
“Partite per una terra di missione che non era quella prevista, ci siamo rese conto che, prima di andare lontano, è bene donarsi a chi è vicino a te. La tua missione non è definita dalla destinazione, ma dalle persone che incontri sul tuo percorso” (Carola)
“Le tre settimane a Torre Annunziata sono state una continua scoperta della realtà che ci circondava e di aspetti di noi che non erano mai stati interpellati. Alla fine la stanchezza era proporzionale alle emozioni e alle esperienze vissute” (Cecilia)
“La missione si è rivelata una vera e propria chiamata del Signore a incontrare una realtà che ti scomoda, lasciando silenzi e talvolta impotenza. Missione è stato incontrare il Signore anche laddove non sembra poterci essere” (Anna)
“Andare in Missione è un allenamento per allargare il cuore e fare spazio all’incontro con l’Altro nella verità. La missione non è solamente toccare con mano, quanto più lasciarsi toccare nelle proprie fragilità” (Erica)
“Missione è allenare il cuore all’incontro con Gesù dove meno lo si aspetta: la prima terra su cui lavorare sono stati i nostri cuori, che hanno dovuto rendersi docili, disponibili e accoglienti per fare casa insieme ai ragazzi che ci hanno accompagnato in queste tre settimane” (Lisa)
“È un’esperienza che non si chiude con la fine delle tre settimane, perché si apre su un orizzonte molto più vasto: un ‘non fermarti’ che profuma di infinito, di eternità. È una storia fatta di incontri: tra i giovani di Torre Annunziata e noi ragazze da Torino con questa terra, con Don Bosco e Madre Mazzarello e con il Signore, per arrivare ad intuire che la chiave per una vita piena è una vita donata” (Giulia).
Bellissima esperienza vissuta nella gratuità sognando un futuro di speranza insieme a chi crede e cammina con noi senza fermarsi mai..