I giovani al Capitolo Generale XXIV

Roma (Italia). In vista del Capitolo Generale XXIV, sono stati interpellati, attraverso un sondaggio online, giovani e laici su come sono generative le comunità e le opere delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Dall’11 settembre 2021 è in corso, presso la Casa Generalizia FMA a Roma, il Capitolo Generale XXIV e i giovani continuano ad essere presenti, interpellando le Capitolari sul camminare insieme ai giovani per generare vita e speranza nel mondo.

Una giovane dell’Ispettoria Sacra Famiglia – Lombardia e Svizzera (ILO), – Conferenza Interispettoriale Medio Oriente Europa (CIME) – condivide attese e sogni sulla missione dell’Istituto FMA.

Cosa ti sta a cuore e cosa vuoi proporre alle Capitolari radunate, a Roma, per progettare il Futuro dell´Istituto FMA?

«Oggi, come alla Festa di Nozze a Cana, riceviamo l’invito di Maria: “Fate tutto quello che egli vi dirà”.

L’ho ricevuto anche io un giorno di tre anni fa e da allora sento che questo invito si ripete molte volte nella mia vita. Ero da pochi mesi arrivata a Milano, poco più che 19enne, proveniente da una piccola cittadina di provincia e catapultata nel frettoloso groviglio di strade e relazioni della città metropolitana. Ho contattato la Consigliera di Pastorale Giovanile e le ho chiesto di poter partecipare a qualche attività. Volevo qualcosa di più oltre lo studio e conoscevo il carisma e lo stile salesiano dagli anni del Liceo. Ricordo ancora quel giorno, emozionata… Eppure lì mi sono sentita accolta dall’Istituto, che ha saputo vedere il “punto accessibile al bene” in me.

In questi tre anni, ho avuto la gioia di essere formatrice degli adolescenti alla Scuola Animatori: mi è stata data la possibilità di formarmi, di far “fruttare i miei talenti” in ambito artistico, con la scrittura di testi, il montaggio di alcuni video e tanti altri servizi. Decisamente un momento di grande intensità, in cui tutto ciò che ho studiato in questi anni, in campo teatrale e performativo, ha acquisito un senso diverso e vero, perché al servizio degli altri e per lodare e ringraziare del tempo che ci è dato.

Ringrazio l’Istituto perché permette a noi giovani di essere noi stessi davvero, con i nostri talenti e anche fragilità, di seguirLo e seguire il Suo disegno per noi, in maniera attuale, con il linguaggio del nostro tempo, stando accanto ai ragazzi poveri di risorse spirituali e morali, tiepidi nel prendere il meglio dalla vita.

Sento di proporre, dunque, proprio in virtù del carisma con cui le Figlie di Maria Ausiliatrice e i Salesiani illuminano il mondo, la testimonianza del poter essere vicini agli ultimi. Esistono, all’interno dell’Istituto FMA, case famiglia, centri di accoglienza e servizi per i ragazzi più in difficoltà e l’assistenza, l’amore con cui tali giovani e bambini sono seguiti, è testimonianza dell’amore gratuito del Signore. Il mio sogno è che tutti i poveri vengano raggiunti da voi, FMA e da noi giovani che operiamo insieme a voi.

A volte, queste realtà di povertà sono poche conosciute da parte dei giovani e degli adolescenti più impegnati. Ho vissuto esperienze nel VIDES e so quanto siano state importanti e formative, ma se guardo gli adolescenti che accompagno, immagino quanto sia difficile per loro trovare qualcuno che possa proporre ciò che io ho scelto di cercare.

Penso a quanto potrebbe essere importante a livello educativo sapere che ancora oggi, all’interno della nostra Famiglia Salesiana, c’è chi “va a trovare i ragazzi in carcere“, come faceva Don Bosco, nelle prigioni del mondo di oggi» (M. A. S.)