Tirana (Albania). Alle 4 del mattino del 26 novembre 2019 una violenta scossa di magnitudo 6.4 della scala Richter ha colpito Durazzo, Tirana e Alessio. La scossa è stata avvertita anche nel resto dell’Albania e nei circostanti Paesi dei Balcani. La gente si è riversata nelle strade alla ricerca di luoghi aperti e più sicuri, nonostante il freddo. Alle 7 del mattino, un altro terremoto di magnitudo 5.6 ha scosso di nuovo le stesse città.
Gli abitanti dei paesi hanno iniziato a prestare i primi soccorsi nei pressi degli edifici crollati. Dopo due giorni, grazie ai soccorsi provenienti principalmente da Kosovo, Italia, Grecia, Turchia, si sono potute salvare le persone ancora vive intrappolate nelle macerie.
Oltre 2000 i feriti e 10.000 gli sfollati (ufficiali). Le scuole danneggiate in modo serio tra Durazzo e Alessio sono 26, mentre a Tirana sono 23.
Le tre comunità dell’Albania nell’Ispettoria “Madonna del Buon Consiglio” (IMR) hanno avvertito le forti scosse. La Comunità di Tale, più vicina all’epicentro, non ha subito danni e neanche la casa di Scutari. La comunità di Tirana, composta da 4 Figlie di Maria Ausiliatrice e 9 studentesse, ha subito aperto le porte per accogliere nel salone numerose persone accorse in cerca di un posto sicuro o anche solo di una parola di conforto. La comunità ha ospitato tre famiglie che si sono fermate per trascorrere la prima notte. Le FMA, insieme ai giovani, si sono subito rese utili portando coperte e viveri, ma soprattutto rendendosi vicine alle famiglie.
L’attività scolastica è stata sospesa per vari giorni, nelle diverse città e per i danni subiti, ma la vita non è ancora tornata alla normalità, in attesa delle ricognizioni e dei permessi ufficiali.
Tra tanta sofferenza e precarietà, le comunità FMA continuano a condividere con la gente i disagi e le preoccupazioni, nella certezza che questo è un tempo propizio per evangelizzare.