Linz (Austria). L’11 novembre 2024, presso il Landhaus di Linz, la sede della Regione Danubio in Alta Austria, si è svolta la cerimonia di consegna del 30° Premio della Solidarietà della Diocesi di Linz, in riconoscimento all’impegno sociale a favore della dignità umana, per una società giusta e pacifica e per la salvaguardia del creato.

Suor Zäzilia Holzer, Figlia di Maria Ausiliatrice dell’Ispettoria S. Maria D. Mazzarello (AUG), è stata insignita con il Premio per il suo progetto “Spielebus (bus di gioco) Vöcklabruck”.

Selezionata tra circa 40 candidature, suor Zäzilia, con altri sette vincitori, è stata premiata dal Vescovo della Diocesi di Linz, Mons. Manfred Scheuer e dal governatore Thomas Stelzer.

Sul sito web della Diocesi di Linz si legge la motivazione di questo Premio:

In un’epoca di profondi cambiamenti sociali, la solidarietà, la speranza sono pilastri fondamentali che ci sostengono come comunità e come individui. È nostra responsabilità, soprattutto come cristiani, assumerci l’impegno a favore della dignità umana, per una società giusta e pacifica e l’integrità del creato. Il Premio di Solidarietà della Diocesi di Linz valorizza chi si assume questo impegno in modo straordinario, per aiutare persone in difficoltà economiche, gruppi emarginati, persone con disabilità, migranti, o bambini provenienti da contesti precari..  

Il “bus di gioco” di Vöcklabruck: 7 anni di impegno

Dal 2017, suor Zäzilia Holzer si reca ogni venerdì con un bus attrezzato con tanti giochi per trascorrere del tempo con i bambini presenti in una zona di Vöcklabruck, in Austria, caratterizzata da diverse sfide sociali e da un’alta percentuale di persone con un background migratorio. “Ci sono tanti condomini con appartamenti molto piccoli.” – ha spiegato durante la cerimonia di premiazione – “I bambini passano quindi molto tempo all’aperto e questo crea problemi con i vicini”. Per contrastare questa situazione, la suora salesiana ha avviato questo progetto.

All’inizio, la comunità e la parrocchia erano scettiche sul fatto che avrebbe funzionato. Spesso anche lei si sentiva come Don Bosco quando, con il gruppo di bambini, venivano mandati da un prato all’altro perché “non li volevano qui”. Il “bus di gioco” è ora un punto di riferimento per i bambini e le famiglie di questa zona di Vöcklabruck.

“Ogni bambino viene al bus di gioco volontariamente. Non c’è registrazione, non c’è pressione riguardo alle prestazioni, non c’è apprendimento”, spiega suor Zäzilia. “Il nostro obiettivo è quello di offrire ai bambini un luogo di incontro aperto, dove si sentano a proprio agio e possano fare esperienze positive nel gruppo. Ci sono sempre un panino, dell’acqua e una mela”, aggiunge. “Mangiare insieme è qualcosa di molto speciale: non solo giocare, ma mangiare e parlare insieme. Questo fa emergere argomenti che interessano ai bambini”.

Oltre al divertimento, attraverso il bus di gioco la FMA insegna anche valori sociali come la condivisione, l’ascolto e l’interazione pacifica. “Qui si incontrano bambini di molte nazioni. Per me è importante che imparino ad andare d’accordo tra loro senza aggredirsi e anche a chiedere scusa”, dice. Giocare insieme diventa un elemento unificante, indipendentemente dall’età, dall’origine o dalla lingua. “Il gioco è un denominatore comune che non esclude nessuno”.

A suor Zäzilia, l’augurio di continuare a portare avanti questa iniziativa molto “salesiana” che arricchisce e costruisce la comunità e di essere di esempio e incoraggiamento per tanti, soprattutto per i giovani, nell’essere missionari e missionarie di cura per dare vita piena per le categorie più vulnerabili della società.

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