Manzini (Swaziland). Dal 3 al 6 ottobre 2024 a Manzini, in Swaziland (Eswatini), nella Casa Maria Ausiliatrice dei Salesiani di Don Bosco della Visitatoria Beato Michele Rua (AFM), si è tenuto il 7° Congresso dei Salesiani Cooperatori della Regione AFM dell’Africa Meridionale, comprendente Sudafrica, Lesotho e Swaziland.

In Sudafrica ci sono tre Centri locali: Ennerdale – Gauteng, avviato nel 2008 da suor Margaret Sweeny, Figlia di Maria Ausiliatrice dell’Ispettoria Nostra Signora della Pace (AFM), Città del Capo, avviato nel 2013 da don Eoin Farrelly, SDB e da suor Ana Maria Mainero, FMA e Malamulele – Limpopo, avviato nel 2022 da suor Consuelo Aguirre, FMA.

In Lesotho, sono due i Centri locali: Maputsoe, avviato nel 2016 da suor Consuelo Aguirre, FMA, a cui è subentrata suor Cecilia Motanya nel 2017, e Maseru.

In Swaziland ci sono invece 6 candidati potenziali, che hanno iniziato a incontrarsi nel 2024 con i Salesiani.

Il 30 aprile 2018 i Salesiani Cooperatori si sono costituiti come Provincia AFM (Sudafrica e Lesotho) a Ennerdale, presso la Casa delle FMA di Gauteng. Il Coordinatore provinciale è Chester Brown e la Delegata ispettoriale è suor Giovanna Pesenti, FMA.

Al Congresso 2024 hanno partecipato 50 Salesiani Cooperatori e Cooperatrici, accompagnati dai Delegati Ispettoriali: don Alberto Villalba, SDB e suor Giovanna Pesenti, FMA. Erano presenti anche don Vaclav Klement, Ispettore AFM e il Sig. Clarence Watts, SDB, Delegato per la Famiglia Salesiana.

Il Congresso è iniziato, il 4 ottobre, con i saluti e le presentazioni dei Paesi appartenenti alla Provincia Africa meridionale.  Il primo tema approfondito, è stato il Sogno dei 9 anni di Giovannino Bosco, a partire dalla Strenna del Rettor Maggiore. Sulla base dello scenario attuale, sia internazionale che giovanile, si è cercato di individuare le sfide per i Salesiani Cooperatori e come affrontarle attraverso il Sistema Preventivo di Don Bosco e l’esempio di Mamma Margherita, prima cooperatrice e ispiratrice per l’Associazione.

Un altro spunto di riflessione è stato offerto da suor Giovanna Pesenti, attraverso la condivisione della spiritualità apostolica salesiana a partire dalla “Lettera da Roma” di Don Bosco (1884). In qualità di Coordinatore provinciale, il Sig. Chester Brown ha presentato il Rapporto annuale 2023.

Ogni giorno, l’Eucaristia è stata animata da un Centro locale. Ogni Centro ha inoltre presentato e condiviso la propria missione portata avanti quotidianamente nelle realtà locali in famiglia, sul posto di lavoro e nelle parrocchie.

Il 5 ottobre i partecipanti hanno avuto un incontro online con il Sig. Antonio Boccia, Coordinatore mondiale ASSCC, che ha offerto una lettura del Sogno dei 9 anni sottolineando che racchiude tutto ciò che i Salesiani Cooperatori sono e devono essere e che è necessario approfondire la riflessione e trovare il modo di vivere “il sogno ora”, nel 2024.

A seguire, il gruppo ha avuto la visita speciale di Mons. Jose Luis de Ponce, Vescovo di Manzini, che ha animato i/le partecipanti con il suo discorso incentrato sulla vocazione dei laici e, nello specifico, dei Salesiani Cooperatori. Come Missionario della Consolata, ha raccontato che il loro Fondatore, il Beato Giuseppe Allamano – che a breve sarà proclamato Santo – conobbe Don Bosco, ma lo abbandonò per diventare sacerdote diocesano e infine fondatore dei Padri e delle Suore della Consolata.

Nel pomeriggio il gruppo ha visitato la fabbrica di candele Swazi, la Missione esterna di Malkern e il mercato di Manzini.

Il Congresso si è concluso domenica 6 ottobre con la Celebrazione Eucaristica di ringraziamento presieduta da don Vaclav Klement e concelebrata da don Alberto Villalba, Delegato SDB, e don Jacob Mbongiseni Direttore della Comunità SDB di Manzini.

Una Salesiana Cooperatrice ha condiviso la sua riflessione: “Il mio punto di partenza da questo Congresso è: come posso fare la differenza come Salesiana Cooperatrice?  1. Mettendo a disposizione i miei talenti per le necessità della mia comunità, della mia parrocchia e delle aree più estese in cui c’è bisogno di aiuto. 2. Non solo come laici, ma anche con i rispettivi Ordini religiosi affidati alle nostre comunità, in ruoli di responsabilità a livello locale e nazionale. 3. Mettendoci a disposizione della comunità a livello più ampio, senza isolarci per paura di sbagliare quando, e nel momento del bisogno, ci sarà bisogno di essere a servizio ovunque Dio abbia bisogno di noi”.

Nel corso del Congresso, i due Paesi presenti hanno condiviso su come proseguire il cammino associativo, cosa trasmettere alle comunità e come mettere in pratica quanto appreso riguardo alla formazione dei giovani aspiranti, con la guida dei Salesiani Cooperatori e Cooperatrici, di SDB ed FMA nelle rispettive comunità parrocchiali, Scuole e centri di formazione. E soprattutto confidando sempre, come il Fondatore Don Bosco, nella guida e nell’assistenza di Maria Ausiliatrice, attraverso la preghiera e l’offerta del proprio lavoro.

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