Roma (Italia). Il 12 giugno 2021 si celebra la Giornata Mondiale contro il lavoro minorile, istituita nel 2002 dall’Organizzazione Internazionale del lavoro (OIL) – agenzia specializzata delle Nazioni Unite che si occupa di promuove la giustizia sociale e i diritti sul lavoro – al fine di richiamare l’attenzione della società civile, in particolare dei governi, di datori di lavoro e organizzazioni dei lavoratori, sulla situazione dei bambini lavoratori e sulle azioni per porvi rimedio.
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2021 Anno Internazionale per l’eliminazione del lavoro minorile, sollecitando i governi ad adottare le misure necessarie per promuovere il lavoro dignitoso e raggiungere l’Obiettivo 8.7 previsto dall’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile: “porre fine entro il 2025 al lavoro minorile in ogni sua forma”.
In questa direzione, l’OIL ha costituito l’Alleanza 8.7, un’alleanza mondiale di partner per porre fine al lavoro minorile, al lavoro forzato, alla schiavitù moderna e alla tratta degli esseri umani.
Il lavoro minorile è definito dalle norme internazionali del lavoro come l’attività lavorativa che priva i bambini e le bambine della loro infanzia, della loro dignità e influisce negativamente sul loro sviluppo psico-fisico. Comprende varie forme di sfruttamento e abuso spesso causate da condizioni di povertà, dalla mancata possibilità di istruzione, da situazioni economiche e politiche in cui i diritti dei bambini e delle bambine non vengono rispettati. Ai bambini, in situazione di lavoro minorile, viene negato il diritto di andare a scuola, la possibilità di giocare e di godere dei loro affetti (Cf Documento sull’Anno Internazionale per l’eliminazione del lavoro minorile).
L’OIL stima circa 160 milioni i bambini — 63 milioni di bambine e 97 milioni di bambini — vittime di lavoro minorile, metà dei quali – circa 79 milioni – costretti in attività di lavoro che mettono a rischio la loro salute, la sicurezza e lo sviluppo morale. Tra il 2000 e il 2016, si è registrata una diminuzione del 38% del lavoro minorile a livello globale. Il rapporto “Lavoro minorile: stime globali 2020, tendenze e percorsi per il futuro” — pubblicato in occasione della Giornata mondiale contro il lavoro minorile 2021 — segnala che il progresso verso l’eliminazione del lavoro minorile ha subito una battuta d’arresto, dovuta all’impatto della pandemia di Covid-19 che, per molti bambini e per le loro famiglie, ha causato l’interruzione dei percorsi di educazione, istruzione e formazione, oltre alle malattie e alla perdita del reddito delle famiglie.
La Giornata Mondiale 2021, con lo slogan #EndChildLabour2021, è in linea con iniziative intraprese nell’Anno internazionale per l’eliminazione del lavoro minorile, di informazione e sensibilizzazione della società civile su questo problema di rilevanza globale.
Nel corso della 109a Conferenza Internazionale del Lavoro, il 10 giugno 2021 ILO e UNICEF presenteranno i nuovi dati (2016-2020) sull’evoluzione del lavoro minorile, considerando l’influenza della pandemia di Covid-19 e della crisi economica. I relatori parleranno dei passi da compiere verso il traguardo del 2025, in direzione della 5a Conferenza Globale sul Lavoro Minorile che si terrà in Sudafrica nel 2022.
A partire dalla presentazione del rapporto, verrà promossa una “Settimana d’azione” con eventi e attività attraverso cui i partner presenteranno i progressi realizzati con le azioni concrete intraprese per l’eliminazione del lavoro minorile, e che saranno pubblicate sul sito Web dell’l’Anno internazionale per l’eliminazione del lavoro minorile 2021.
Un’altra iniziativa mondiale è Musica contro il lavoro minorile, un concorso canoro che punta sulle potenzialità della musica per sostenere la campagna contro il lavoro minorile. Promossa dall’ILO dal 2013, dalla JM International e dalla International Federation of Musicians (FIM), insieme a rinomati musicisti e partner chiave del mondo della musica, l’iniziativa invita musicisti, professionisti e dilettanti, a proporre nuove canzoni su questo tema. I vincitori verranno proclamati il 10 giugno 2021 nel corso della 109a Conferenza Internazionale del Lavoro.
Papa Francesco, nell’Udienza Generale del 10 giugno 2020, richiama alla responsabilità di ciascuno/a e delle Istituzioni nei confronti dei minori:
«Nell’attuale situazione di emergenza sanitaria, in diversi Paesi molti bambini e ragazzi sono costretti a lavori inadeguati alla loro età, per aiutare le proprie famiglie in condizioni di estrema povertà. In non pochi casi si tratta di forme di schiavitù e di reclusione, con conseguenti sofferenze fisiche e psicologiche. Tutti noi siamo responsabili di questo. Faccio appello alle Istituzioni affinché pongano in essere ogni sforzo per proteggere i minori, colmando le lacune economiche e sociali che stanno alla base della dinamica distorta nella quale essi sono purtroppo coinvolti».
In continuità con l’esperienza carismatica di Valdocco e Mornese, in ogni angolo del mondo, l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice è impegnato a garantire i diritti umani e a promuove la crescita integrale di bambini/e, adolescenti e giovani anche in situazione di disagio, attraverso opere di accoglienza e ambienti educativi che favoriscono l’accompagnamento e la formazione scolastica e professionale, verso un futuro di speranza per loro e per le loro famiglie.
La Giornata Mondiale di riflessione sul lavoro minorile interpelli le Comunità Educanti dell’Istituto FMA a prevenire e a supportare i contesti di disagio nel promuovere il rispetto della dignità e dei diritti dei minori.
I Bambini sono il futuro della famiglia umana: a tutti noi spetta il compito di favorirne la crescita, la salute e la serenità!
(Papa Francesco)