Roma (Italia). Il 25 agosto 2021 si celebra il dies natalis delle Beata Maria Troncatti. Nata nel 1883 a Corteno Golgi (Brescia), nel 1908 diventa Figlia di Maria Ausiliatrice. Nel 1922 la Madre Generale dell’Istituto FMA, Suor Caterina Daghero, la destina all’Ecuador, per intraprendere la missione evangelizzatrice tra gli indigeni. Con due consorelle entra nella selva amazzonica nel 1925 e si stabilisce a Macas, dove per 44 anni, con premura materna, condivide il cammino di Santità con la popolazione Shuar, che con affetto e riconoscenza la chiama “Madrecita buena”.
Don Pierluigi Cameroni, Salesiano di Don Bosco, Postulatore Generale per le Cause dei santi della Congregazione salesiana e della Famiglia Salesiana, ritrae le virtù materne di Suor Maria Troncatti:
“Nella Selva equatoriana annuncia e testimonia a tutti l’amore del Padre. È la “Madrecita”, sempre sollecita nell’andare incontro non solo agli ammalati, ma a tutti quelli che hanno bisogno di aiuto e di speranza. Dal semplice e povero ambulatorio giunge a fondare un vero ospedale e prepara lei stessa le infermiere.
È “medico” per il corpo e per lo spirito: mentre cura o distribuisce medicine consiglia ed evangelizza. Con materna pazienza ascolta, favorisce la comunione tra la gente ed educa al perdono indigeni e coloni. «Uno sguardo al Crocifisso mi dà vita e coraggio per lavorare», questa è la certezza di fede che sostiene la sua vita. In ogni attività, sacrificio o pericolo si sente sorretta dalla presenza materna di Maria Ausiliatrice”. (P. Cameroni – Come stelle nel cielo, p.170).
Padre Giovanni Vigna, missionario SDB, lascia questa testimonianza su suor Maria:
«Con quale squisita maternità conquista i cuori! Trova ad ogni problema una soluzione che risulta, alla luce dei fatti, sempre la migliore. (…) L’ho vista trattare la natura umana sotto tutti gli aspetti, i più miserevoli anche: ebbene li ha trattati con quella gentilezza che in lei era cosa spontanea e naturale ».
La capacità di Suor Maria Troncatti di prendersi cura con cuore di madre della gente, viene da un amore che sa farsi prossimo, fino a condividere tutto con i più poveri, come ha sottolineato la Madre Generale dell’Istituto FMA il 25 agosto 2019, nel Messaggio in occasione del 50° della morte:
“Possiamo dire che è una donna di frontiera, una Figlia di Maria Ausiliatrice profetica, che ha vissuto le esigenze dell’inculturazione con la sensibilità e l’intuizione dei Santi, perché inculturarsi è questione di amore e chi ama sa comprendere, adattarsi, farsi prossimo. Questa è Suor Maria Troncatti: una grande missionaria, perché capace di amare e di essere solidale con i più poveri, con i sofferenti nel corpo e nello spirito, con le giovani generazioni autoctone non con parole, ma con il linguaggio del cuore, con gesti di delicata umanità: “via” meravigliosa per evangelizzare ed educare con efficacia”.
Il servizio e l’impegno di evangelizzazione vissuti momento per momento con dedizione instancabile e profonda umanità tra gli Shuar, sono per Suor Maria Troncatti quelli che l’Esortazione Apostolica di Papa Francesco Gaudete et Exsultate – Sulla chiamata nel mondo alla Santità chiama gli “scalini nella via di santificazione” (GE 31).
Mancata in un incidente aereo a Sucúa il 25 agosto 1969, è stata ricordata nella “Preghiera dei Martiri del Cammino – Vite per la vita, Vite per il Regno, Vite per l’Amazzonia” al Sinodo Panamazzonico “Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per un’Ecologia integrale” nell’ottobre 2019, perché ha saputo offrire la sua vita per la pace tra i coloni e gli Shuar.
L’8 novembre 2008 è stata dichiarata Venerabile e il 24 novembre 2012 Beata. Le sue spoglie riposano a Macas (Ecuador).