Roma (Italia). Dal 7 ottobre all’8 novembre 2024, dodici Figlie di Maria Ausiliatrice provenienti da diversi Paesi del mondo hanno partecipato al XXVI Corso di Formazione Permanente Missionaria presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma, dal titolo “Sfide della missione oggi”.

Gli obiettivi previsti dal Corso erano: rivitalizzare la dimensione missionaria della propria vocazione;  riflettere su alcuni temi teologico-pastorali legati alla missione della Chiesa; favorire la condivisione delle esperienze missionarie.

Durante le cinque settimane, i/le partecipanti hanno ricevuto una formazione teologico- spirituale in un clima di sincera fraternità e comunione. Le sorelle missionarie hanno avuto modo, in questo periodo, di riflettere, aggiornarsi, ravvivare l’impegno di andare incontro alle sfide che la missione offre, attraverso una lettura contemporanea dell’esistenza umana, nella sua dimensione socio-culturale, religiosa e antropologica.

Il gruppo ha avuto anche l’opportunità di vivere alcune ricche esperienze extraaccademiche d’incontro, di “Chiesa in uscita”, come dice Papa Francesco, in cui “è la comunità dei discepoli missionari che prendono l’iniziativa, che si coinvolgono che accompagnano, che fruttificano e festeggiano” (EG, 24).  Al riguardo, molto significative sono state:

  • la visita alla realtà migratoria dei Padri Scalabriniani presso la Chiesa di Gesù Redentore;
  • la visita alle Pontificie Opere Missionarie (PP.OO.MM), in cui durante la mattinata trascorsa presso il Palazzo della Propaganda Fidae, si sono avvicendati i diversi Segretari Internazionali delle 4 PP.OO.MM (Pontificia Opera della Propagazione della Fede, Pontificia Opera dell’infanzia Missionaria, Pontificia Opera di San Pietro Apostolo, Pontificia Unione Missionari);
  • il pellegrinaggio ai luoghi in cui Don Bosco ha soggiornato a Roma;
  • l’incontro con la comunità di Sant’Egidio;
  • il Pellegrinaggio sui passi di San Francesco ad Assisi;
  • l’udienza con il Santo Padre, il 30 ottobre in Piazza San Pietro;
  • la visita ai locali della Postulazione Generale Salesiana presso la Comunità “Zeffirino Namuncurà” dei Salesiani di Don Bosco.

Al termine dell’esperienza vissuta in Casa Generalizia, le missionarie hanno manifestato gratitudine per essersi sentite “a casa”, nella Casa della Madre, per aver avuto la possibilità di incontrare le Consigliere degli Ambiti e aver sperimentato il senso di una bella e grande Famiglia che nei contesti diversi vive e affronta le sfide che la missione offre con audacia e speranza.

Nell’incontro avuto con loro, la Madre Generale, Suor Chiara Cazzuola, ha invitato le sorelle a concentrarsi sulla passione missionaria che ha caratterizzato i Fondatori:

La parola di Madre Mazzarello ci invita ad essere essenziali nella vita, ricordandoci che è necessario ‘imparare ad amare il Signore’ e ciò richiede un cammino costante, ma anche una chiarezza di prospettive. Se abbiamo concentrato nel Signore le nostre attese e speranze, lo ritroviamo come centro e significato profondo del nostro esistere. I nostri Fondatori hanno vissuto costantemente come cercatori di Dio e profondamente radicati in Cristo. Centrati in Lui, come la vite e i tralci, sono stati capaci di vivere la radicalità assoluta del ‘cetera tolle’, per divenire strumenti di salvezza, manifestazione dell’Amore misericordioso per i giovani del loro tempo”.

“Condividendo il sogno dei nostri Fondatori, – ha continuato la Madre – siamo chiamate a riscoprire ancora con più entusiasmo e responsabilità il senso del ‘camminare insieme’ come comunità educante, con i giovani, per dare loro ragioni di speranza, di gioia e risvegliare in loro il senso di una vita donata per amore, il senso della missionarietà, del protagonismo in vista del cambiamento e di una società più giusta e fraterna”.

Alla conclusione di questo “tempo di grazia”, di sosta teologica, spirituale e carismatica in cui hanno rinnovato la passione missionaria, l’augurio per le sorelle missionarie è di un buon ritorno  alla missione, aperte all’ascolto inedito delle domande e delle scelte di vita sempre nuove che Dio porrà sul loro cammino per essere “raggi di luce e di speranza” per quanti incontreranno.

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