Torino (Italia). La Solennità di San Giovanni Bosco, festa in onore del Padre e Maestro dei giovani, è celebrata il 31 gennaio in comunione con tutto il mondo salesiano.
Il 29 gennaio 2021, nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino-Valdocco (Italia), si è svolta la Veglia di preghiera in onore del Santo dei giovani, con la presenza del Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, Don Ángel Fernández Artime. Nella celebrazione sono richiamati i nuclei essenziali della Strenna 2021 “Mossi dalla speranza: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21,5)”, e sono presentate alcune testimonianze di giovani che hanno partecipato all’evento “Economy of Francesco”.
Il Rettore della Basilica, don Guido Errico, SDB introduce il momento delle testimonianze dicendo: “Questa sera desideriamo far risuonare il tema della speranza, come occasione di riflessione e di futuro per tanti ragazzi e giovani, che hanno rappresentato la città di Torino e il Piemonte a questo evento universale”.
Gregorio, giovane imprenditore che si occupa di due aziende familiari, richiamando il versetto del Vangelo – “chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me” (Mt 18,5) – esprime la vicinanza agli ultimi delle periferie esistenziali dicendo: “Non pensiamo per loro, ma pensiamo con loro. È la rivoluzione del Vangelo, che ci chiede di stare con i poveri”. Gregorio racconta l’esperienza concreta di collaborazione con un’azienda in difficoltà a cui insieme alla moglie hanno deciso di dare fiducia, per crescere insieme.
Daniele, Presidente del Gruppo giovani dell’Unione Cristiani Imprenditori e Dirigenti (UCID), ha coordinato il gruppo dei giovani torinesi partecipanti all’evento e dato il suo apporto al Villaggio “Agricoltura e Giustizia”. Ha raccontato di due giovani piemontesi che hanno vissuto la virtù della speranza nelle loro scelte lavorative, rinunciando alla carriera per seguire ideali etici.
Gabriele, coordinatore del gruppo “Management e dono” ha sottolineato la necessità di riconoscere le possibilità che il Signore apre nel cammino, per far fronte ai momenti di difficoltà, sicuri che “La speranza cristiana è già certezza”.
Sara, ha partecipato ad Economy of Francesco come change maker e ha raccontato che l’evento è stato per lei un abbraccio enorme e che “il mondo è entrato in casa”, perché ha iniziato a dialogare con giovani di tante nazioni per pensare a un’economia e a una società migliori. “Nel villaggio di cui faccio parte abbiamo il motto di non lasciare indietro nessuno e l’abito logoro di Don Bosco è simbolo di questo. Se alla fine della nostra giornata il nostro abito è un po’ logoro, significa che avremo lasciato spazio per gli altri”.
Le testimonianze sono intervallate da episodi sulla vita e missione di Don Bosco: il primo incontro di Felice Reviglia con l’ambiente di Valdocco, che dà la possibilità di guardare a Don Bosco con gli occhi dei ragazzi poveri, destinatari privilegiati delle sue cure pastorali; l’episodio della moltiplicazione delle ostie consacrate, durante la celebrazione di una Solennità; gli ultimi anni della vita del Santo, in cui il medico lo invita al riposo assoluto dicendo: “Lei è un abito molto logoro”.
La Veglia di preghiera si è conclusa con la Buona Notte del Rettor Maggiore che ha detto: “I giovani questa sera hanno raccontato storie di miracoli della quotidianità. Qui a Valdocco abbiamo visto nascere uno di questi miracoli, con un giovane prete che raccoglieva alcuni ragazzi. Quando Don Bosco era qui, nel 1847, non si poteva neanche immaginare ciò che lo Spirito avrebbe fatto per mezzo di lui e oggi c’è una grande Famiglia nella Chiesa e in tutto il mondo: anche le cose piccole hanno un grande sviluppo, che non dipende da noi, ma da Dio”. Don Ángel ha poi invitato a ringraziare il Signore per il dono della fede e della speranza che nutre la fede.
“Quando guardiamo all’esperienza di vita di Don Bosco ci rendiamo conto che la speranza è una pianta con radici profonde, che partono da lontano; radici che si irrobustiscono attraverso stagioni difficili e percorsi che richiedono molto sacrificio”.
(Strenna 2021 – Mossi dalla speranza: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose» Ap 21,5)