Roma (Italia). La Solennità mariana dell’Annunciazione del Signore, il 25 marzo 2023, è un’occasione favorevole per approfondire la conoscenza del rapporto singolare con Maria che ebbe la Serva di Dio Suor Antonietta Böhm (1907 – 2008) a 50 anni della consegna, da parte di Madre Ersilia Crugnola (1883 – 1973), della statua di Maria Ausiliatrice a lei. Con la benedizione data mediante questa statua, si sono ottenute e si continuano a ottenere numerose grazie per intercessione della Vergine.
Suor Estela Vidales testimonia che Madre Ersilia, missionaria in Messico dal 1922 e ispettrice dal 1941, l’acquistò nel 1944 e in seguito dava la benedizione con quell’immagine della Vergine e otteneva numerose guarigioni. Suor Maria Teresa Henry racconta: «Dopo la mia professione religiosa, il 5 agosto 1949, sono arrivata alla casa ispettoriale e da allora ricordo perfettamente che Madre Ersilia dava la benedizione con la statua. Madre Ersilia aveva un grande amore alla Santissima Vergine, e la Madonna attraverso di lei manifestava con fatti straordinari la sua presenza e il suo aiuto potente. Un giorno ho domandato a Madre Ersilia: “Madre quella statuetta, come l’ha avuta?” E lei, in maniera evasiva, mi ha risposto: “Sono di quelle che vendono i salesiani nella Chiesa di Santa Agnese”».
Il 6 aprile 1973, prima di morire, Madre Ersilia consegnò la statua a Madre Antonietta Böhm, con la missione di “farla lavorare”. D’altra parte, Don Bosco alle suore di Nizza aveva detto: “La Madonna è qui, passeggia in questa casa e la copre con il suo manto”. Racconta la stessa Madre Antonietta in una buona notte che si conserva registrata in un video:
«Ho ricevuto la statuetta di Maria Ausiliatrice nella clinica “Santa Elena”, nella Città del Messico, dove l’indimenticabile Madre Ersilia moriva santamente il giorno 7 di aprile 1973. Il giorno prima della sua morte, osservai che la Madre aveva la statuetta sopra il letto, ed ebbi il timore che si perdesse, allora le chiesi: “Madre, a chi lascerà la Madonnina che per tanti anni l’ha accompagnata nei suoi viaggi?”. La sua riposta è stata: “La lascio a te”. Mentre la ringraziavo ho detto: “Bene, Madre io ne avrò cura”. Ma ella subito rispose: “No, la Madonna non ne ha bisogno! Tu fai in modo che lavori, e quando ci siano persone che non possono venire dove tu ti trovi, fa’ che arrivi attraverso l’aria. Ed io: “Ma che cosa vuol dire? Che cosa significa attraverso l’aria?”. E mi ha spiegato subito con un esempio: “Guarda, da Miami chiedono adesso una benedizione, e tu non puoi andare là, e neanche l’ex-allieva può venire dove tu ti trovi, ma la Madonna arriva con la sua benedizione a destinazione”.
Ecco, questo è stato proprio l’ultimo dialogo che ho avuto con la cara Madre Ersilia Crugnola. Continuavo a non capire bene quel “per aria”, ma dopo pochi giorni ricevetti una prima telefonata da una ex-allieva da Miami che chiedeva la benedizione della Madonnina. La signora aveva due figlie paralitiche fin dalla nascita. Questa è stata la prima benedizione che io inviai “per aria”. La più grande delle figlie guarì subito, l’altra è migliorata anche, ma poco per volta.
Prima di essere ricoverata all’ospedale, Madre Ersilia, essendo già molto ammalata, aveva dato la benedizione al direttore di una Banca che soffriva per un esaurimento, ma gli aveva detto: “Senta, Lei ha poca fede, non basta una benedizione, lei ha bisogno di tre benedizioni, ha poca fede”. Aveva ricevuto dalla Madre due benedizioni. Proprio il giorno in cui la Madre è morta, arrivava lui a chiedere la terza benedizione. Non se ne andava. Le avevano detto che la Madre era morta, e che dal cielo ella le mandava la terza benedizione. Ma lui chiese la benedizione e non si è potuto convincerlo che l’avrebbe ricevuta dal cielo. Diceva: “Io so che la Madonna si trova in casa”.
Devo confessare che io non volevo dare la benedizione, ma ho dovuto cedere! Questa è stata, per me, la prima benedizione che ho dato con la Madonnina. Quel giorno, quel signore è guarito completamente. In quel giorno, anche per me, è scomparso il mio timore o meglio, direi, l’amor proprio, nel dare la benedizione.
Da quella prima benedizione fino ad oggi, la Madonna lavora giorno e notte. E ogni giorno, anche, il suo raggio di azione non si ferma: per l’aria, per posta, arriva a diversi luoghi della nazione ed anche di altre nazioni. Le telefonate sono molto frequenti, durante la giornata e alcune volte anche di notte. Anche i moribondi mi telefonano perché non vogliono andare alla casa del Padre senza la benedizione della Madonna».
Per 35 anni, la statuetta è stata l’inseparabile compagna di Madre Antonietta in ogni momento, perfino, come testimonia Suor Aurelia Lozano, quando dormiva, l’aveva nelle sue mani. Al riguardo, Suor Alicia Guzmán ricorda: “Io le cucivo nella gonna una tasca speciale per mettere il suo fazzoletto e la statuetta, dato che sempre la portava con sé. La Madre soffriva molto quando perdeva la statua e tutte la cercavamo, altrimenti non trovava pace”.
Da quel momento, Madre Antonietta ha assunto la missione di essere segno dell’amore di Dio e della bontà materna di Maria Santissima per tutti. La benedizione della Vergine è arrivata a migliaia di persone direttamente, per aria, come ha insegnato Madre Ersilia, attraverso il telefono e le lettere. La statuetta si è consumata a conseguenza di tutte le benedizioni che le due Madri hanno dato, al punto che il volto della Madonna e quello del bambino non hanno più forma. A differenza di Madre Ersilia che dava la benedizione con una preghiera spontanea e un’Ave Maria, Madre Antonietta ha coniato una benedizione speciale che conserviamo fino ad oggi. Prima di morire, Madre Antonietta ha consegnato a sua volta la statua a suor Estela Vidales, con la missione di “farla lavorare”.
In una lettera da lei scritta, Madre Antonietta, parlando della statua, afferma: «.. vorrei che tutti capissero che il potere della Vergine non è legato a nessuna statua, non è legato a nessuna immagine, ma alla fede che abbiamo in Lei. Quello che Maria desidera da noi è che abbiamo una fiducia totale nel suo potere, nella sua bontà, nel suo cuore misericordioso. Questa è l’unica cosa che la Vergine aspetta per farsi presente. Volentieri manderò la benedizione con la Madonnina su di lei e su tutti voi, ma questa, senza la fede – lo ripeto di nuovo – non è niente».
So beautiful dear Sisters. I too love the Madonna.
Send me also her blessings. I am in India in the province of INK Bangalore.
I am waiting for Sr. Antonietta to be declared a saint. I have a photo of hers with me given by one of the sisters of your province during the General Chapter.