Roma (Italia). Il 30 agosto 2024 ricorrono 83 anni dalla morte, a Pogrzebień, di Suor Laura Meozzi (1872 – 1951), pioniera della presenza delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Polonia, dichiarata Venerabile da Benedetto XVI il 27 giugno 2011.

In apertura del decreto si legge una frase che riassume il senso della sua esistenza: “Anima e corpo fissi sulla croce di Gesù, per essere costantemente consumati. Salire, ascendere sempre per la strada lastricata di croci; non tirarsi mai indietro e mettere il sorriso sulle labbra… Trasformare con l’amore e con il dolore se stessi in Gesù”.

Quando, dopo il Capitolo generale del 1922, la Superiora generale, Madre Caterina Daghero, le affida la missione di andare in Polonia, Suor Laura realizza un desiderio che aveva avuto agli albori della sua vocazione. Con due sorelle italiane e tre polacche, affronta difficoltà di ogni genere per avviare a Rożanystok la prima casa. Nel 1929 proprio lì viene avviato il Noviziato. Nel 1931 a Wilno sorge la Visitatoria della Polonia che riunisce 35 FMA, 25 novizie, 5 case. Nel 1934 la sede di Visitatoria viene trasferita a Laurów, in una casa che accoglie 150 orfani, con scuola materna, elementare e corsi di prima alfabetizzazione.

Il 1°settembre 1939 le truppe tedesche invadono la Polonia; Gran Bretagna e Francia dichiarano guerra alla Germania. È l’inizio della Seconda Guerra Mondiale. La Visitatoria della Polonia conta 101 FMA in 9 case, ma la guerra non le risparmia: le suore devono lasciare Laurów e, poiché manca mano d’opera, le «atte ai servizi d’emergenza» sono costrette a presentarsi all’ufficio bellico di lavoro obbligato. Alcune vengono addette alle cucine e sistemate nelle fabbriche a Wilno. Altre ad altri lavori. Per le più deboli, Madre Laura riesce ad ottenere una sistemazione in servizio presso qualche famiglia. Lei e qualche altra “inabile” con dichiarazione medica, sono assegnate a Krynica, una casetta nel bosco vicina al Wilia, a domicilio coatto. Le suore della casa di Wilno vengono assunte qua e là o presso i Salesiani quali cuoche o lavandaie, o presso altri.

Anche la casa di Rożanystok viene evacuata, le suore disperse, le Novizie presso i loro parenti, come già era avvenuto a Laurów per le Postulanti. Due giovani suore, il 7 settembre 1939, muoiono vittime del bombardamento della stazione di Minsk Mazowieki, mentre cercano di raggiungere Varsavia per trovare cibo e aiuti per i bambini dell’orfanotrofio di Laurow, rimasto isolato.

Nel 1940 anche l’Italia fascista entra in guerra al fianco della Germania nazista. Gli italiani residenti in Polonia diventano automaticamente “nemici”. Il console italiano, prima di lasciare il paese, invita Madre Laura e le altre suore italiane a partire. La risposta è decisa: “La ringrazio, signor console, verranno suor Barocco Francesca e suor Broggini Cleofe. Io non lascio queste sorelle per nessun motivo”. E il console: “Ma sa che cosa può riservarle il domani?”. “Dio ci assisterà. Siamo nelle sue mani”. Il console non si arrende e la chiama nuovamente al telefono, ma ottiene la stessa risposta.

Tra mille difficoltà e privazioni, Madre Laura continua nella “casa nel bosco” la sua missione materna: vestita da contadina, impiega il suo tempo pregando, occupandosi della cucina, di scrivere lettere e di ascoltare le suore che la raggiungono a piedi dai luoghi dove si trovano. È donna di pace e numerose sono le testimonianze che lo documentano. La sua e la presenza delle FMA diviene presenza di riconciliazione, oltre ogni calcolo umano.

Il nuovo “padrone” di Lauròw, un ufficiale lituano, un giorno le chiede di mandare una suora ad assistere sua figlia gravemente malata. Madre Laura chiama suor Maria Pytel: “Fammi il favore, va’ a curare quella povera bambina”. “Con tutto quello che hanno fatto?”, risponde la suora. “Maria, se ci tirano pietre, diamo pane… Vai!”. E dopo l’assistenza di suor Maria la bambina pian piano si riprende.

La preghiera la sostiene. Le testimonianze di questi anni dolorosi confermano che passa molte ore in cappella. Il Direttore della Scuola internato di Lauròw ricorda: “La trovavo appoggiata alla mensa dell’altare in colloquio con Gesù Eucaristico e non udiva nemmeno che ero entrato… non udiva stridere la porta”.

Ricorda suor Jadwiga Kondratowicz che Madre Laura, durante la guerra, “Non si impazientiva mai. Venivano i tedeschi, venivano i partigiani, venivano i russi: tutti pretendevano questo o quello: pane, patate, farina, denaro, coperte, ecc. Tutti con i fucili puntati. Noi correvamo da lei e lei ci diceva: ‘Fate così o così, dite questo o quello, date non date’… Poi aggiungeva: ‘Io pregerò non temete!’”.

A questi ricordi fanno eco alcune frasi delle Lettere:

“Se non ci stanno a cuore le anime e non lavoriamo alla loro salvezza, non saremo mai Figlie di Maria Ausiliatrice. Coraggio adunque, ognuna nel suo solco lavori, chi con parola, chi con l’assistenza, chi nel laboratorio, chi in cucina, chi girando ed aiutando, faccia il possibile per salvare anime, per aiutarle a farsi buone, ad amare Maria”. (Lettera 199 alle FMA – Rożanystok 1930)

“Purtroppo le pene e le noie non mancano, ma queste sono i fiori profumati che Gesù benedetto ci offre e che dobbiamo essere contente di cogliere ogni giorno… Santa allegria, delicatezza di modi, eterno sorriso sulle labbra, risposte delicate e pensar bene a tutti: ecco il lavoro che costantemente dobbiamo fare per farci sante alla maniera di Don Bosco e … amore verso tutti specialmente verso le ragazze”.  Lettera 200 alle FMA – Rożanystok 1930)

“Sempre calme, sempre serene anche nelle circostanze più critiche, anche quando la nostra pazienza è messa alla prova”. (Lettera 205 – 1934, Festa San Francesco di Sales)

“Le contrarietà e le noie della vita sono scalini per giungere al Cielo, ove saremo felici. […] Sempre avanti mie care sorelle, sempre avanti nella via della fede, della virtù, dell’amore, del sacrificio, della carità. Sì, la carità verso tutti, sia il nostro pane quotidiano, e sempre anche verso le ragazze e i bimbi, che dovete amare, aiutare fin dove si può, fin dove la Regola ci permette… Fateli accostare ai sacramenti per quanto potete, ma non obbligateli; devono essere liberi e andarci per amore. Fate del bene quanto sapete e potete e, non avendo i mezzi per avvicinarvi a questa gioventù, pregate tanto”. (Lettera 217)

“Fatevi coraggio nelle noie, nelle pene inevitabili della vita, pensate che chi tutto passa e che ci rimane solo il merito delle opere buone fatte per amore di Dio. […] Amate tanto le ragazze e fate per esse tutto quello che potete e sapete, senza aspettarvi ricompensa alcuna, la ricompensa alle nostre fatiche sia un aumento di amor di Dio in noi”. (Lettera 220)

“Mi hai consolato con le tue notizie perché sai affrontare le difficoltà di ogni giorno e la tua anima gode la pace del Signore. Questo è necessario per ogni anima perché il Signore sta nella pace e la sua azione nell’anima porta sempre la pace”. (Lettera 178 a una FMA –  Pogrzebień 1951)

In questi tempi di “guerra mondiale a pezzi” (cf Papa Francesco), Madre Laura Meozzi insegna e sostiene nel coraggio di credere e operare sempre la pace.

RISPONDI

Per favore inserisci il tuo commento!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.