Amman (Giordania). Dal 17 al 19 ottobre 2018 si è tenuto nella Casa ispettoriale di Amman, in Giordania, un convegno, al quale hanno partecipato i/le Presidi FMA e laiche/laici di tutte le Scuole dell’Ispettoria Gesù Adolescente (MOR), e i responsabili dei diversi cicli scolastici. L’obiettivo del convegno è stato di condividere le diverse prassi educative e cercare insieme le vie più adeguate per rispondere alle esigenze di bambine/i e adolescenti nel contesto attuale dell’Egitto, Libano, Palestina, Israele, Siria e Giordania.
Sua Ecc. Mons. Wiliam Shomali, Vescovo della Giordania, ha presentato, riferendosi al Buon Pastore, le caratteristiche di ogni Preside che anima e guida le scuole cattoliche in Medio Oriente; una persona che ha una visione, un progetto di bene, che sa collaborare e non lavora da sola, che cerca di giungere agli obiettivi prefissati dalla Comunità Educante; una persona che crea un clima di famiglia incoraggiando l’espressione di tutte le competenze ed energie positive.
L’Ispettrice suor Lina Abou Naoum ha aperto i lavori del convegno dicendo “Ognuno dei presenti è chiamato a condividere le prassi educative della scuola in cui opera, non importa se questa è piccola o molto numerosa, l’importante è ascoltarci a vicenda per condividere e cercare insieme vie nuove. Siamo una famiglia che si scambia le ricchezze che ha per sostenerci reciprocamente ed essere sostenuti dagli altri…”.
I temi che hanno orientato il convegno sono stati: la conoscenza delle scuole; le buone prassi educative delle Scuole MOR; la ricerca della visione futura. Proposte per il futuro e rete di comunicazione.
La presentazione delle scuole si è svolta in modo creativo, facendo emergere la convergenza nonostante la diversità dei Paesi, della cultura e della situazione sociale. Si è notata la ricchezza, e le sfide da affrontare con coraggio: una società complessa dove si intrecciano le culture di due popoli; le conseguenze delle guerre e la crisi economica che influiscono negativamente sulla crescita e la psicologia di bambini, giovani e adulti, educatrici/educatori e famiglie; educare al dialogo, alla pace e all’accoglienza dell’altro come possibilità di cambiamento del mondo mediorientale; risorse da cercare per poter continuare a sostenere la gente, i popoli; il buon livello accademico raggiunto nelle scuole FMA, da sostenere con l’aggiornamento continuo per essere in sintonia con il mondo giovanile; il lavoro educativo da svolgere con creatività per coinvolgere le/i giovani in attività, iniziative e decisioni così che cresca in essi il senso di appartenenza.
Nel lavoro di gruppo si sono identificate alcune convergenze esistenti: le feste annuali che si celebrano in tutte le scuole, le attività culturali e sportive che incoraggiano allievi/e a offrire la loro creatività, le attività delle opere di carità verso le persone anziane, con disabilità, malate, i campi estivi che creano clima di famiglia, i corsi con specialisti per la crescita umana degli allievi, l’attenzione, il sostegno e l’amore verso bambini bisognosi di cure speciali, l’uso delle tecnologie, la formazione e l’aggiornamento del personale docente e amministrativo.
La visita al Collegio “Terra Santa” diretto dai Francescani è stata arricchente per le/i partecipanti: Padre Rashid Mistrih, responsabile del Comitato delle Scuole cattoliche in Giordania, ha guidato il gruppo e ha tenuto una conferenza, nella quale ha posto in evidenza la figura dell’educatore e l’importanza della gestione collegiale delle opere educative.
Nel corso del convegno, suor Elena Rastello dell’Ambito per la Pastorale giovanile, ha presentato il cammino a livello mondiale dei Centri Educativi cattolici e le reti di coordinamento dell’educazione formale che nell’Istituto FMA stanno crescendo.
Suor Soad Hbaika ha raccontato l’esperienza vissuta nell’incontro a Perugia con la Scuola FMA Europa, sottolineando l’impegno di educare attraverso le competenze sociali, perché le scuole diventino sempre più luoghi di pace e di rispetto della dignità di ogni persona e dei suoi diritti per costruire un futuro migliore in ogni Paese del Medio Oriente.
Nel giorno conclusivo del convegno le/i partecipanti hanno individuato passi per il cammino futuro: formazione e aggiornamento attraverso incontri del personale docente e amministrativo a livello di ogni Paese e dell’Ispettoria MOR; gestione collegiale delle opere e promozione di associazioni e di volontariato; apertura alle diverse culture promuovendo lo spirito di iniziativa, il dialogo, l’accettazione.