Cinisello Balsamo (Italia) Il Carisma salesiano è stato il tema della tavola rotonda organizzata a Villa Ghirlanda, a Cinisello Balsamo (Milano), il 24 gennaio 2020, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale.
Al tavolo dei relatori, il Sindaco di Cinisello Balsamo, Dott. Giacomo Ghilardi, l’Ispettore dell’Ispettoria Salesiana Lombardo Emiliana (ILE) dei Salesiani di Don Bosco, don Giuliano Giacomazzi, l’Ispettrice dell’Ispettoria Sacra Famiglia (ILO) delle Figlie di Maria Ausiliatrice, suor Maria Teresa Cocco, suor Loredana Corazza, membro dell’Associazione Cultori Storia Salesiana (ACSSA) e suor Carla Carelli, Responsabile del CIOFS/FP Mazzarello di Cinisello Balsamo per le relazioni con il territorio.
La motivazione dell’incontro, nella Lettera di invito da parte del Sindaco di Cinisello Balsamo e dell’Ispettrice ILO:
“L’impegno salesiano nella formazione e istruzione dei giovani in tanti anni di presenza sul territorio ha rappresentato e rappresenta un contributo significativo per la crescita della comunità di Cinisello Balsamo. Per ricordare questo percorso condiviso con gli Allievi, gli Ex allievi, le loro Famiglie, le Parrocchie, le Istituzioni e gli Imprenditori, le Figlie di Maria Ausiliatrice, con la collaborazione del Comune di Cinisello Balsamo, hanno organizzato un momento di confronto e di approfondimento sul tema ‘Il Carisma salesiano a Cinisello Balsamo’, con un focus particolare sulla figura di Suor Iside Malgrati, fondatrice dell’Istituto Maria Mazzarello”.
Nel saluto iniziale il Sindaco, Ex allievo della Scuola Mazzarello, ha ricordato con piacere il suo periodo di studente e gli insegnamenti ricevuti: “Ho imparato che la parola GRAZIE è fondamentale nella vita come l’educazione alla responsabilità. E adesso mi rendo conto che tutto risulta attuale, nonostante le epoche che cambiano”.
Don Giuliano Giacomazzi ha esordito citando una frase di don Bosco – “Il bene va fatto bene” – che indica l’importanza di lavorare per i giovani con intelligenza, all’altezza dei tempi: “Volere bene ai giovani non è solo questione di buona volontà. Insegnare un mestiere, alla maniera di don Bosco, è restituire dignità ai ragazzi, dare loro la possibilità di scoprire il dono che essi sono per se stessi e per la società, valorizzando le energie che hanno”.
L’Ispettrice, suor Maria Teresa Cocco, ha parlato del Carisma salesiano “al femminile”, introducendo la figura di suor Iside Malgrati che nel 1963 dà vita all’Istituto Mazzarello, incaricata dalla Madre Generale delle FMA, suor Angela Vespa, la quale le affida il compito di realizzare a Cinisello Balsamo “un complesso scolastico e professionale per l’educazione della gioventù femminile”, dalla scuola materna all’inserimento lavorativo. “Era attenta alla società e al mondo del lavoro, negli anni del boom economico, ma anche preoccupata di dare un’educazione integrale alle giovani, di farle crescere nell’acquisire competenze. Come donne dovevano sentirsi cittadine a tutti gli effetti, non c’era posto per vittimismo o per l’estraneità, non passive o rinunciatarie, ma creative e intraprendenti. Capaci di vivere nel loro territorio, ma essere coscienti di essere cittadine del mondo”.
Suor Loredana Corazza ha illustrato, anche attraverso testimonianze fotografiche, la vita e l’opera di suor Iside Malgrati, nata a Giubiano (VA) il 27 luglio 1904 e mancata a Cinisello Balsamo (MI) il 29 ottobre 1992. Partendo dal suo diploma di Avviamento Commerciale, ottiene l’abilitazione per l’insegnamento alle Scuole Magistrali di Storia, Filosofia e Pedagogia. Le allieve ne apprezzano la competenza, lo scrupolo nella preparazione delle lezioni, ma soprattutto l’entusiasmo, la sensibilità e la trascinante testimonianza cristiana e salesiana che caratterizzavano le sue lezioni. La sua lungimiranza e la capacità di cogliere i “segni dei tempi” l’hanno portata a realizzare l’obiettivo di costruire una Scuola Europea, dove si insegnavano le lingue (con insegnanti di lingua madre) fin dalla Scuola Materna.
Aprì inoltre un Istituto d’Arte, che avrebbe coadiuvato la pubblicazione della Rivista Primavera, per la prima volta dedicata alle ragazze adolescenti e preadolescenti, con lo scopo di educare, formare e promuovere la donna del futuro. Suor Iside, infatti, è l’anima, la mente e il braccio operativo di Primavera, il cui primo numero esce il 31 gennaio 1950, riscuotendo unanimi consensi per le novità tipografiche e per la qualità degli articoli, come testimonia questa lettera di Madre Angela Vespa:
“Reverenda carissima Sr. Iside, come dirle il mio grazie per le primizie di Primavera? Le dico sinceramente che ha avuto da tutte le più festose accoglienze e che ha superato le aspettative. Poche pensavano che avrebbe potuto presentarsi in una veste così bella, così gaia, così moderna. Io ho avuto l’incarico di portarla ai Reverendi Superiori e, posso dirle, che per tutti è stata una sorpresa. Il Reverendo Sig. Don Ziggiotti, dopo averla sfogliata, ha detto: – Se avete il coraggio di mantenerla a questa altezza, siete veramente all’avanguardia”. (AGFMA, 333 – 01 – 03 – 01, lettera di Madre Angela Vespa, Torino 25 gennaio 1950)
L’Istituto Mazzarello era una scuola aperta al mondo del lavoro, con i Corsi di Segretariato Aziendale, con insegnanti di madre lingua per l’apprendimento di inglese e di russo, lingua fondamentale per i rapporti commerciali delle industrie del territorio che si aprivano all’estero. Una scuola che ha saputo rinnovarsi aprendo, nel 1981, i corsi di Panificazione e Pasticceria.
Suor Iside Malgrati viene insignita di numerosi riconoscimenti civili tra cui, nel 1988, la Spiga d’oro, massima onorificenza del Comune di Cinisello Balsamo (MI).
Suor Carla Carelli, attuale responsabile delle relazioni con il territorio del CIOFS/FP della Scuola Maria Mazzarello, ha raccontato la propria esperienza di Ex allieva e FMA cresciuta con modelli di vita quali suor Iside e altre FMA dei tempi. Ha concluso sottolineando che, con gli attuali Corsi del CIOFS/FP, “La Mazzarello” – come è comunemente chiamata la scuola – non è solo un ricordo ma è, ancora oggi, un luogo in grado di formare ‘Buoni cristiani e onesti cittadini’, come insegnava don Bosco.