Roma (Italia).  Dal 10 al 24 novembre 2024 a Roma, nella Casa Generalizia dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, si è tenuto l’Incontro Mondiale delle Formatrici sul tema “Essere formatrici oggi: come accompagnare e personalizzare la formazione attivando nuovi processi formativi”.

Per la prima volta nella storia dell’Istituto, sessantadue FMA formatrici delle tappe di Aspirantato/Periodo di Verifica e Orientamento e Postulato, provenienti da cinque continenti, si sono riunite per riflettere, condividere e rafforzare la “rete” con il Centro dell’Istituto, promuovendo uno stile di collaborazione a livello di Conferenze  interispettoriali e tra le singole Ispettorie.

Queste interazioni sono una scelta da percorrere, profondamente carismatica e alla base di un lavoro efficace, poiché la formazione esperienziale richiede continuità e un impegno condiviso. Una sinergia donata e resa possibile dal sostegno spirituale e fattivo delle Comunità di provenienza delle sorelle arrivate a Roma da tutti gli angoli della missione vocazionale salesiana.

L’incontro è iniziato con un’apertura solenne e la presentazione da parte della Consigliera generale per la Formazione, suor Nilza Fátima de Moraes e delle sorelle dell’Ambito. Con tanta dedizione, energia e competenza, le formatrici si sono sentite accompagnate in ogni passo di questo cammino. La Superiora generale, Madre Chiara Cazzuola, e le Consigliere generali, i relatori e le traduttrici si sono mobilitati per offrire i propri contributi formativi con grande competenza e in varie modalità, suscitando grande gratitudine.

Le finalità di questa formazione, che includevano la riflessione sulla formazione attuale, ridefinendola per affrontare le sfide di un mondo in rapido cambiamento, sono state presentate fin dall’inizio e, man mano che le giornate passavano, prendeva forma e si manifestava la straordinarietà del momento formativo vissuto nell’aula capitolare, grazie ai contenuti dei  vari relatori, alle Buona notte regalate da Madre Chiara, dalla Vicaria generale, suor María del Rosario García Ribas, e alle Consigliere presenti.

Gli obiettivi intendevano anche potenziare le capacità formative delle responsabili delle aspiranti e delle postulanti, alla luce degli orientamenti del CG XXIV e delle nuove esigenze emergenti, sottolineando l’importanza di una formazione personalizzata sin dall’inizio del percorso.

L’accento è stato messo sulla “comunità” come luogo accogliente e generativo, capace di accompagnare e far crescere le vocazioni. Le formatrici sono state incoraggiate a lavorare in comunione con tutti i membri della comunità a livello locale, e a unirsi in rete a livello di Istituto, di Famiglia Salesiana e di Chiesa.

Durante le due intense settimane, le partecipanti hanno avuto l’opportunità di ripensare, pregare insieme e condividere esperienze per rafforzare la loro missione formativa. “Come in quell’incontro tra donne è nato un dialogo, un canto nuovo e fecondo, così anche tra noi partecipanti è nata una relazione nuova, un modo di formarsi nuovo da custodire e da far crescere per essere presenza e creare una mentalità condivisa che non allinea bensì aiuta ciascuna a configurarsi a Cristo”, ha affermato una delle formatrici.

I temi centrali dell’incontro hanno incluso il discernimento e l’accompagnamento formativo, la comunità formativa, e gli aspetti fondamentali per lo sviluppo umano e la crescita spirituale, con Maria come modello. Tra le illuminazioni, sono state fornite linee guida sugli abusi nella vita religiosa, contribuendo ad una maggiore consapevolezza su questo controverso aspetto, emerso recentemente con grande rilevanza. I contenuti degli interventi hanno rappresentato davvero una grande ricchezza, che ha lasciato nelle partecipanti la certezza di essere, come formatrici e nonostante le fragilità,  strumenti nelle mani del Signore e persone capaci di lasciarsi formare dallo Spirito per diventare adulte nella fede.

La missione ultima è quindi quella di aiutare le giovani in formazione a rispondere generosamente alla chiamata del Signore. Accompagnarle richiede disponibilità, generosità, apertura e fiducia, riconoscendo che si tratta di un cammino quotidiano, mai del tutto raggiunto. I momenti di dialogo con i relatori sono stati mediati dalla piattaforma “Slido” dove, chi lo riteneva necessario, poteva fare liberamente delle domande.

Il compito delle formatrici è visto come un dono d’amore che richiede umiltà e una continua richiesta di aiuto allo Spirito Santo, focalizzandosi sulla realtà di ogni giovane in cammino verso la maturità. Inoltre, questo compito viene condiviso all’interno di una comunità, dove le formatrici non operano da sole. Si riconosce, a vari livelli di Istituto, l’importanza di diverse istanze formative e della necessità di una squadra formativa stabile, qualificata e motivata.

Formarsi e formare insieme rappresenta una grande ricchezza, ma ci sono anche difficoltà da affrontare per creare condizioni favorevoli a una formazione aperta al futuro, capace di interagire e gestire il cambiamento. Essere una “presenza” che educa implica una relazione personale, che può avvenire solo attraverso un contatto umano, impossibile da sostituire con tecniche. Come formatrici salesiane, si vive il sistema preventivo attraverso una presenza pedagogica che promuove la crescita integrale delle giovani.

Nella seconda settimana, il gruppo si è recato nei luoghi delle origini carismatiche: Torino, Nizza Monferrato e Mornese. In questi luoghi, il gruppo delle formatrici ha avuto la gioia di essere guidato con insegnamenti competenti sul fondatore don Bosco e sulla co-fondatrice Madre Maria Domenica Mazzarello. Questo ha suscitato momenti di preghiera silenziosa e di riflessione, per elaborare una sintesi personale. L’opportunità di trovarsi davanti a Maria Ausiliatrice, per conversare con Lei riguardo alle molte cose custodite nel cuore, in particolare per chiedere aiuto per le comunità formative, le Ispettorie e le giovani in formazione, trascorrere del tempo con Don Bosco e Madre Mazzarello, hanno costituito occasioni per ricaricarsi e rinnovare l’amore al carisma.

Alla conclusione dell’incontro, il clima generale era pervaso da un senso di riconoscenza verso l’Istituto, che ha reso possibile l’organizzazione dei raduni/degli incontri/delle adunanze e del pellegrinaggio nei luoghi salesiani. Si è ringraziata la Comunità Maria Ausiliatrice di Casa Generalizia, per aver adattato i propri programmi, accogliendo e servendo le sorelle con gioia. Tutte le formatrici hanno espresso la loro gratitudine per l’opportunità di vivere la formazione e di crescere insieme, rafforzando i legami di appartenenza alla Chiesa e all’Istituto.

Questi momenti vissuti in gruppo hanno fatto capire che dove c’è formazione, c’è futuro. “È tempo di ravvivare il fuoco”! Il cammino prosegue confidando nella presenza della Grazia, perché quanto iniziato in questi giorni sia fecondità nell’oggi concreto di ciascuna partecipante, e seme di futuro vocazionale per il bene delle giovani che si sentono chiamate ad essere ‘donne di Dio’ nella missione salesiana, per il bene della Chiesa e del mondo.

Foto: Flickr FMA

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