Aleppo (Siria). Il 5 agosto 2018 si è svolta la Professione Perpetua di Suor Jeand’Arc Mardo, la seconda Figlia di Maria Ausiliatrice di Aleppo.
Si riporta il racconto dell’Ispettrice Suor Lina Abou Naoum sull’esperienza vissuta.
«L’Ispettoria del Medio Oriente (MOR) ha vissuto un’avventura incomparabile, un viaggio ad Aleppo con 17 persone, FMA, giovani e due autisti musulmani che da Damasco sono partiti il 5 agosto mattina per raggiungere Aleppo e partecipare in serata alla Professione Perpetua di Suor Jeand’Arc Mardo, la seconda Figlia di Maria Ausiliatrice di Aleppo.
L’autostrada principale Damasco-Aleppo non è del tutto aperta. Una volta si poteva arrivare al massimo in 4 ore. L’Ispettrice Suor Lina Abou Naoum, la Consigliera della Siria Suor Carolin Tahan e tutto il gruppo raggiungono Aleppo dopo 8 ore di viaggio. Ci sono ancor gruppi terroristi in Siria che da anni sono in conflitto con l’esercito siriano.
È doloroso osservare centinaia di chilometri di terra totalmente distrutti. Interi villaggi sono sfollati. Gli edifici, le strade, le macchine non sono più riconoscibili. Abbiamo provato grande commozione quando Suor Carol e la sua mamma, presenti nel gruppo, non hanno riconosciuto le strade d’ingresso nella città, per ciò che la guerra ha lasciato e quanto male continuano a farsi gli uomini tra di loro.
Il viaggio non è stato senza pericoli. I missili continuano a cadere in città e in meno di 48 ore si registrano danni e martiri.
Ci siamo affidati alle preghiere di molti e abbiamo deciso di segnare la vita degli Aleppini con la Festa e la gioia. L’Ispettrice sr Lina insieme alle due testimoni, alla Direttrice di Aleppo Suor Soad Khalil e a Suor Carolin Tahan hanno ricevuto i Voti religiosi di Suor Jeand’Arc che pronunciava il suo Sì per sempre.
Padre Simon Zakarian, il celebrante e i concelebranti Confratelli salesiani, alla presenza di Monsignor George Khazen e di altri sacerdoti diocesani hanno reso solenne la Santa Messa della Professione. La corale professionale aleppina ha reso la preghiera una lode celeste. La Chiesa di Santa Matilde, costruita dalla nota Matilde Salem, morta in concetto di santità, era piena di fedeli che, per due ore, hanno assistito con fede alla celebrazione.
I parenti di Suor Jeand’Arc hanno offerto il figlio Habib, martire a soli 28 anni, per la vita della Siria. E poi hanno ancora offerto la figlia Jeand’Arc, chiamata a vivere la dimensione religiosa del martirio, quel dono fedele e sacrificato di sé, perché i giovani siriani possano conoscere il volto di Cristo, la Vita.
Vivere la festa in mezzo alle macerie di Aleppo ha il senso della risurrezione. Aleppo ha vissuto la gioia della mensa Eucaritica e dell’Agape fraterna nel cortile della nostra casa, dove più di 200 aleppini hanno mangiato, cantato e ballato.
L’esperienza ha trasfigurato noi e gli aleppini rendendoci felici e pieni di speranza, perché Cristo in noi continua a vincere il male per quanto grande possa sembrare. Al rientro continueremo a fare festa e ad annunciare alle Sorelle del MOR e del mondo che il Carisma salesiano è la nostra forza».
Gabriella Imperatore