Luanda (Angola) Fin dall’inizio del lockdown di marzo 2020 per la pandemia di Covid-19, che ha determinato la chiusura delle strutture educative, le Figlie di Maria Ausiliatrice della Visitatoria Regina della Pace (ANG) hanno cercato una via per aiutare i giovani e famiglie che hanno perso il lavoro e si trovavano senza risorse per comprare i beni di prima necessità.
È così che a Zango, nella periferia di Luanda, zona di migrazione con un alto tasso di disoccupazione giovanile, le FMA della Comunità B. Maria Romero Meneses, che gestiscono un Centro di Formazione Professionale, hanno creato quattro piccole cooperative – Atelier Salesianart – per la produzione di artigianato africano: oggetti per la casa, tendaggi, borse per donne e uomini, ecc. Una delle cooperative è dedicata alla lavorazione di tessuti di arte sacra tramite ricamo con le macchine industriali.
La pubblicizzazione e la vendita dei prodotti avviene attraverso le reti sociali, dove è possibile visualizzare gli articoli ed effettuare gli ordini degli articoli online, che vengono poi consegnati a domicilio. Il ricavato viene ripartito fra i giovani e le donne lavoratrici per sostenere le proprie famiglie.
In questo modo, si educano i giovani a re-inventarsi in tempo di crisi, a maturare una mentalità imprenditoriale, a lavorare in équipe e a utilizzare la rete e i social come strumenti di lavoro.
Per la Comunità FMA quest’esperienza si è trasformata in un’opportunità per rispondere all’emergenza Covid-19 e aiutare la popolazione con creatività ed entusiasmo, seguendo l’invito di Papa Francesco nell’Udienza Generale del 12 agosto 2020:
“Guardare il fratello e tutto il creato come dono ricevuto dall’amore del Padre suscita un comportamento di attenzione, di cura e di stupore. (…) Così il credente, contemplando il mondo alla luce della fede, si adopera a sviluppare, con l’aiuto della grazia, la sua creatività e il suo entusiasmo per risolvere i drammi della storia”.
