Mozambico. Il 14 dicembre 2024 il ciclone Chido, con venti superiori ai 220 km/h, si è abbattuto sul canale di Mozambico, nell’Oceano indiano, investendo l’arcipelago di Mayotte, le isole Comore e il Mozambico, in particolare la Regione di Pemba.
Il ciclone ha lasciato una scia di distruzione, scoperchiando i tetti delle case e abbattendo alberi e pali elettrici, con un numero di vittime non ancora certo, per i danni alle vie di comunicazione e la difficoltà a raggiungere un territorio già duramente provato dai conflitti e dalla povertà.
Il 15 dicembre Papa Francesco, dalla Cattedrale di Ajaccio, in Corsica, dove si trovava in viaggio apostolico, si è subito reso vicino alla popolazione: “preghiamo per le vittime del ciclone che, nelle ore scorse, ha colpito l’Arcipelago di Mayotte. Sono spiritualmente vicino a quanti sono stati colpiti da questa tragedia”.
Il Vescovo di Pemba, Mons. António Juliasse Ferreira Sandramo, così descrive la situazione:
“Non è ancora possibile condividere notizie e immagini da Pemba, Mecufi, Mazeze e Ocua. A Chiúre i danni sono stati ingenti: molte case di costruzione precaria sono state distrutte e molte altre case sono senza il tetto. La chiesa parrocchiale, la casa delle suore salesiane, la piccola scuola, il centro sociale salesiano, la Fazenda de Esperanza, la residenza del padre gesuita, hanno subito notevoli danni, soprattutto ai tetti. La Fazenda de Esperanza sta ricevendo molte persone che chiedono rifugio, perché le loro case sono state distrutte”.
In contatto con la Madre e al Consiglio Generale, l’economa dell’Ispettoria San Giovanni Bosco (MOZ), suor Lorella Figini, ha infatti comunicato gli ingenti danni subiti:
“Il ciclone non ha risparmiato nessuno e i più poveri ancora una volta hanno perso tutto il poco che avevano. Non c’è acqua potabile e con il caldo il colera potrà avere le porte aperte. La provincia più colpita è Cabo Delgado, una terra già sofferta e martoriata a causa del flagello del terrorismo. Le due opere che abbiamo in questa provincia hanno subito grosse perdite”.
Il vento ha scoperchiato i tetti di quasi tutti gli edifici della Casa FMA di Chiúre – scuola dell’infanzia, scuola primaria, centro di formazione, dormitori delle ragazze e una parte del tetto della residenza delle suore – e molti banchi, sedie e tavoli sono inutilizzabili.
Riguardo ai danni alla scuola media della Casa di Pemba, ancora non si possono valutare con precisione, per via della difficoltà nelle comunicazioni:
“Ci sono state perdite ancora non totalmente definite, anche di diverse famiglie delle suore, e cercheremo nel limite del possibile di vedere come aiutare anche lì. Per la popolazione, che ha praticamente perso tutto, confidiamo negli aiuti umanitari”, aggiunge suor Lorella. Ed esprime la riconoscenza per la vicinanza e il supporto dell’Istituto, che si fa appello accorato alla solidarietà della gente:
“Grazie di cuore per il vostro intervento rapido. In questi momenti ci si sente fortemente impotenti ed è bello sentire il calore di famiglia che subito diventa solidarietà! Grazie per tutto ciò che continuerete a fare”.
L’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice offre sostegno concreto alla popolazione e conta sulla generosità e la solidarietà di tutti. È possibile inviare contributi e offerte nelle modalità indicate sul Sito web dell’Istituto FMA, designando nella causale Emergenza Mozambico.