Roma (Italia). Dal 2 al 27 ottobre 2024 si tiene a Roma la Seconda Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla Sinodalità sul tema “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”.

Il Cardinale Mario Grech, Segretario Generale della Segreteria del Sinodo, aprendo la Conferenza Stampa di presentazione dei lavori del Sinodo, ha richiamato il significato profondo di questo importante momento di Chiesa:

Il Sinodo è anzitutto un tempo di preghiera. Il primo ascolto di cui abbiamo bisogno è l’ascolto del Signore, della sua Parola affidata alle Sacre Scritture, del suo Spirito che parla al cuore dei credenti. È quest’ascolto ‘originario’ che ci rende poi capaci di ascoltarci autenticamente tra noi, riconoscendo in ciò che dice l’altro la voce dello Spirito. Tanto da renderci capaci di ardire a quella convergenza che è il cuore di ogni processo sinodale”.

Ha poi ricordato il ruolo dello Spirito Santo, attraverso le parole pronunciate da Papa Francesco il 9 ottobre 2021, in apertura del Cammino sinodale: «il protagonista del Sinodo è lo Spirito Santo. Se non c’è lo Spirito, non ci sarà Sinodo. […] sia questo Sinodo un tempo abitato dallo Spirito! […] Lo Spirito Santo è colui che ci guida dove Dio vuole e non dove ci porterebbero le nostre idee e i nostri gusti personali».

Proprio per questo, come nella Prima Sessione, i lavori saranno preceduti da due giorni di ritiro che si terranno in Vaticano, nella Sala nuova del Sinodo, il 30 settembre e il 1° ottobre, con le meditazioni del domenicano Padre Timothy Radcliffe e di Madre Ignazia Angelini, benedettina, che animeranno anche la preghiera durante le giornate del Sinodo, insieme al camaldolese Padre Matteo Ferrari, responsabile delle liturgie, e ai monaci di Camaldoli.

Una novità è poi costituita dalla Veglia penitenziale, la sera del 1° ottobre, nella Basilica di San Pietro, che concluderà la due-giorni di ritiro e sarà presieduta dal Santo Padre. “L’evento – specifica il Card. Grech – organizzato congiuntamente dalla Segreteria Generale del Sinodo e dalla Diocesi di Roma in collaborazione con l’Unione dei Superiori Generali e con l’Unione Internazionale delle Superiore Generali, sarà aperto alla partecipazione di tutti, in particolare dei giovani, i quali sempre ci ricordano quanto l’annuncio del Vangelo debba essere accompagnato da una testimonianza credibile, che loro per primi desiderano offrire al mondo insieme a noi”.

Pregare sinodalmente, riconoscere i peccati, vegliare è il senso di questo altro momento significativo “alla vigilia di un evento di Chiesa così solenne qual è il Sinodo” in cui, spiega il Cardinale, “si chiameranno per nome alcuni dei peccati che più suscitano dolore e vergogna, invocando la misericordia di Dio”. Dopo l’ascolto di tre testimonianze di persone che hanno sofferto per qualcuno di tali peccati, avrà luogo una confessione per vari tipi di peccato e al termine, a nome di tutti i cristiani, il Santo Padre rivolgerà “una richiesta di perdono a Dio e alle sorelle e fratelli di tutta l’umanità”.

Anche quest’anno si ripeterà l’esperienza della preghiera ecumenica con una veglia, la sera dell’11 ottobre, insieme a Papa Francesco, ai 16 Delegati Fraterni e a vari altri rappresentanti di Chiese e Comunità Ecclesiali presenti a Roma. Preparata da un’equipe composta dalla Segreteria Generale del Sinodo e dal Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani con i fratelli della Comunità di Taizé, si svolgerà in Vaticano, in Piazza dei Protomartiri, dove secondo la tradizione avvenne il martirio dell’apostolo Pietro.

“La data dell’11 ottobre è stata scelta per ricordare l’11 ottobre di 62 anni fa, quando si aprì solennemente il Concilio Vaticano II, che ha inaugurato per la Chiesa Cattolica una nuova stagione ecumenica, di cui il Sinodo in corso è espressione e testimonianza, nel fattivo desiderio di aiutare tutta la Chiesa ad avanzare sulla via della piena unità”, specifica il Cardinale.

Entrando nel merito dei lavori, il gesuita Padre Giacomo Costa, Segretario Speciale della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo, ha illustrato la metodologia “che aiuta, sostiene, è al servizio di tutto il processo”, cercando di rispondere alla domanda “Come si realizza il cammino insieme della Chiesa e a quali passi lo Spirito ci chiama?” e di approfondire quanto emerso dalla seconda consultazione su come essere Chiesa sinodale in missione.

“Questa sessione sarà, non tanto come nella prima – che era una conoscenza e un’identificazione di alcune priorità, facendo spazio alla ricchezza dell’esperienza di tutta la Chiesa; – qui si tratta, a partire da tutti questi anni di ascolto, di cercare di focalizzarsi in maniera più approfondita sulle questioni. Partendo dall’instrumentum laboris che raccoglie il cammino, si tratta di identificare, in un clima di preghiera, cosa merita di essere accolto del documento finale e cosa può essere lasciato cadere, e di approfondire quanto richiede di esserlo. È questo discernimento, questo entrare in profondità in quanto le Chiese hanno offerto, per offrire al Santo padre degli orizzonti, dei passi da compiere, concentrandosi sui punti principali”.

Il Cardinale Jean-Claude Hollerich, gesuita, Relatore Generale, ha invece presentato l’elenco dei partecipanti alla Seconda Sessione: “368 di cui 272 investiti dal munus episcopale e 96 non Vescovi”.

Tra gli esperti – teologi, facilitatori, comunicatori – come nella Sessione precedente, sarà presente anche la Madre emerita dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Suor Yvonne Reungoat, in qualità di facilitatrice. “Sono chiamata a facilitare l’espressione, il discernimento e il buon svolgimento dei lavori nei gruppi, perché il Sinodo possa dare un buon contributo alla continuità del cammino della Chiesa. Lo farò portando nel mio cuore l’intero Istituto e tutti i giovani e le giovani. Conto sulla vostra preghiera e vi ringrazio in anticipo”, aveva detto in un’intervista.

Il 2 ottobre, nella Festa dei SS. Angeli Custodi, in Piazza San Pietro avverrà la solenne concelebrazione eucaristica di apertura dell’Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi, con Papa Francesco.

Nella stessa intervista, Madre Yvonne aveva così incoraggiato a unirsi con la preghiera a questo grande evento di Chiesa:

“Tutti siamo chiamati in questo momento ad unirci nella comunione della preghiera e nell’invocazione insistente dello Spirito, perché ci guidi nel discernimento di ciò che il Signore chiede oggi alla sua Chiesa. (…) Che tutti sentano che non è solo un evento che si svolge al Vaticano, bensì un evento in cui siamo partecipi con la preghiera e con il desiderio di far crescere in noi gli atteggiamenti del camminare insieme, per portare il nostro contributo alla Chiesa”.

Per seguire il Sinodo: synod.va

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