Roma (Italia). Dal 16 al 18 ottobre 2018, presso la Curia generalizia dei Gesuiti, si è realizzato il Forum “Faith Action for Children on the Move”, meeting di dialogo interreligioso: cristiani, islamici ed ebrei insieme per la protezione dell’infanzia. Il Forum internazionale è un’importante occasione per conoscere e analizzare quanto già si fa nel mondo per loro e stabilire un piano di azione condiviso per garantire ai più piccoli maggiore tutela.
Presenti più di 80 organizzazioni internazionali, associazioni, Istituzioni religiose di diverse matrici spirituali, di 38 diversi Paesi, incluse agenzie Onu come Unicef, Unhcr che si sono messe in ascolto e hanno condiviso esperienze sul complesso fenomeno migratorio.
Davanti agli occhi, la realtà dei bambini migranti, dei minori non accompagnati, vittime della violenza, dell’esclusione, spesso separati dalla loro famiglia, senza diritto di vivere l’infanzia, di giocare, di frequentare la scuola, di accedere a un percorso normale di formazione e di crescita.
L’obiettivo centrale del Forum è stato l’ascolto reciproco e la ricerca di cammini comuni per raggiungere un lavoro insieme, coordinato, a partire della costruzione di un “Piano d’Azione” e contrastare la violenza ai minori migranti e rifugiati.
Ogni sessione del Forum ha avuto un tema orientativo negli interventi in aula e nelle discussioni in gruppo:
- Supporto spirituale ai minori e ai professionisti che si occupano di loro come fonte di cura e resilienza.
- Il ruolo della fede nel rafforzare la continuità nella protezione dei minori migranti e rifugiati.
- Il ruolo della fede nella costruzione di società basate sulla pace e lotta alla xenofobia.
Le giornate sono state scandite in momenti in aula, dove rappresentanti di differenti Istituzioni o Confessioni religiose intervenivano, e poi, l’Assemblea, divisa in tre gruppi si metteva in ascolto di esperienze di accoglienza, di protezione e di integrazione dei minori.
Molto significativa la partecipazione dei giovani e adulti invitati che hanno raccontato la loro storia migratoria e si sono lasciati interpellare dai partecipanti che hanno accolto le storie di vita, confrontandosi gli uni con gli altri.
Durante le giornate è stato elaborato un “Piano d’Azione” frutto del contributo di tutti i partecipanti, che rimane ancora aperto ad interventi, commenti e suggerimenti da parte delle Istituzioni coinvolte nel Forum.
Il percorso vissuto al Forum e lo scambio tra i partecipanti ha rinnovato in tutti la convinzione che la fede nel confronto con l’altro e nel dialogo con Istituzioni civili e socio-politiche, rafforza l’impegno di ciascuno alla collaborazione e promozione della vita, soprattutto dei minori migranti e rifugiati.
La condivisione delle buone pratiche ha reso i partecipanti più consapevoli che molto di quello che si sogna per i bambini migranti e rifugiati è già in atto, che c’è da fare ancora e non soltanto per affrontare le emergenze del fenomeno migratorio, ma soprattutto per prevenirlo.
Nella mattina del 18 ottobre, le educatrici Francesca Agus e Carla Lianas, hanno presentato un’esperienza di “prevenzione alla xenofobia” che coinvolge i bambini dell’Asilo Monumento ai Caduti, una scuola Paritaria delle FMA, situata a Monserrato, in Sardegna.
La scommessa per i partecipanti al Forum, è quella di aprire un nuovo fronte nel contesto del dialogo interreligioso: esplorare nuove piste di unità, ritrovarsi assieme, al di là di differenze e incomprensioni, per un grande scopo che necessita di un approccio trasversale e unificato.
Nella conclusione del Forum i delegati delle diverse appartenenze religiose hanno condiviso una preghiera che tutti i partecipanti hanno sigillato, apponendo una firma su di un cartellone, come segno della loro adesione all’impegno di difendere la vita dei bambini migranti e rifugiati, operando insieme alle Istituzioni civili e ecclesiali, presenti sul territorio mondiale.
L’Istituto delle FMA è stato rappresentato da Sr. Sarah Garcia, dell’Ambito per la Pastorale giovanile (Ufficio Diritti Umani), che ha collaborato nel Comitato Organizzativo italiano e Sr. Maike Loes, collaboratrice dell’Ambito per le Missioni.