Nairobi (Kenya). Il consiglio dell’Office International de l’Enseignement catholique (OIEC) di cui è membro delegato della Facoltà dell’’Istituto, la prof. Martha Séïde, si è incontrato dal 25 al 28 aprile 2018 a Nairobi (Kenya) per l’appuntamento annuale.

Oltre ai regolari punti statutari dell’ordine del giorno, è stato preso in considerazione il progetto “Io posso”, lanciato dall’organizzazione nel mese di dicembre 2017. Si tratta di un progetto che intende rispondere alle sollecitazioni dell’Enciclica Laudato si’ di Papa Francesco sulla cura della casa comune, tenendo presenti anche gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (ODS) entro 2030.

Il progetto è stato elaborato con il patrocinio della Congregazione per l’educazione cattolica e la collaborazione dell’UISG, USG e altre Associazioni e organizzazioni educative.

Il titolo del progetto sottolinea il protagonismo dei bambini e dei giovani delle scuole e dei centri educativi salesiani con la convinzione che i bambini e i giovani hanno bisogno di un’opportunità per cambiare il mondo. Gli insegnanti e gli educatori sono chiamati ad accompagnarli a identificare una sfida che affronteranno in modo critico, creativo, collaborativo e comunicativo mettendoci il cuore, la testa, le mani e i piedi secondo la metodologia del Design for Change.

Questa metodologia, nata nel 2001 nella città di Ahmedabad a Ovest dell’India da Kiran Bir Sethi, è diventata un movimento internazionale presente in 65 nazioni garantendo l’eccellenza educativa.

Il Consigliere pedagogico, Juan Antonio Ojeda Ortis, afferma «Qualsiasi progetto o storia di cambiamento si compone di quattro semplici fasi: sentire la necessità o i problemi; immaginare nuove soluzioni; agire e costruire il cambiamento; condividere la loro storia per contagiare e ispirare più persone possibili. L’obiettivo è di realizzare una catena mondiale di bambini e giovani in azione e cambiare passo dopo passo il mondo. Per farlo si mettono in gioco quattro competenze basilari (le quattro C pedagogici): pensiero critico, creatività, collaborazione, comunicazione».

Per la diffusione del progetto, l’OIEC ha elaborato un calendario in quattro tappe:

  1. Dicembre del 2017: lancio e Diffusione – conoscenza e inizio realizzazione di progetti o storie di cambiamento e pubblicazione sulla piattaforma di DFC.
  2. Da dicembre 2017 a maggio 2019: Realizzazione di progetti di cambiamento per bambini e giovani del mondo…
  3. A novembre 2019: Incontro Celebrativo Mondiale a Roma; condividere storie di cambiamento realizzate sino a quella data; riunire 8000-9000 bambini e giovani, per dire al mondo cosa fare per curare e migliorare la “casa comune”; come stanno rispondendo alle sfide che presenta la Laudato si’ e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (ODS).
  4. Continuare a realizzare progetti e storie di cambiamento. Contagiando e creando una rete mondiale di bambini e giovani che facilitano il cambiamento delle persone, del contesto e costruiscono un mondo più umano, solidario ed ecologico.

Il Segretario generale, Philippe Richard afferma che con questo progetto, «L’OIEC si è impegnata con la Congregazione per l’Educazione Cattolica a rispondere alle sfide di Laudato si’, nella sua rete di 210.000 scuole presenti in più di cento paesi. La metodologia Design For Change ci aiuterà a promuovere la trasformazione delle persone e dei loro contesti grazie all’educazione.

Il mondo può cambiare, e sono le generazioni più giovani che possono farlo. Gli educatori cattolici, è necessario che accompagnino questi giovani nel loro lavoro di costruzione di una casa comune, di pace e di giustizia internazionale, di sviluppo sostenibile e di lotta alla povertà.

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