Roma (Italia). In occasione della memoria liturgica di San Francesco di Sales, il 24 gennaio 2021, Papa Francesco rende noto il Messaggio per la 55ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (GCMS), che si celebrerà a maggio 2021:
«Vieni e vedi» (Gv 1,46). Comunicare incontrando le persone dove e come sono.
Il Messaggio si pone in continuità con il precedente – “Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria” (Es 10,2). La vita si fa storia – perché, dice il Papa, “per raccontare la verità della vita che si fa storia è necessario uscire dalla comoda presunzione del “già saputo” e mettersi in movimento.
Questo dinamismo parte dall’invito “Vieni e vedi” (Gv 1,46), che Filippo rivolge a Natanaèle, che il Papa definisce “metodo di ogni autentica comunicazione umana”, efficace passaparola che mette in moto verso la ricerca della Verità e modalità con cui la fede si è comunicata dai tempi di Gesù fino ad oggi.
“Venire e vedere” è la chiamata a una comunicazione limpida e onesta, che sa intercettare la verità dei fatti e delle persone, senza accontentarsi di una informazione “fotocopia”, preconfezionata, autoreferenziale.
Nel Messaggio, Papa Francesco parla del mestiere del giornalista che, mosso dalla passione e dal desiderio di vedere e di raccontare la realtà, ha il coraggio di andare laddove nessuno va, per portare a conoscenza situazioni difficili che andrebbero dimenticate.
Per fare questo, come il pastore deve avere “l’odore delle pecore”, il giornalista deve “consumare le suole delle scarpe”: scendere in strada a verificare di persona, stare con la gente, ascoltare i testimoni e raccogliere dettagli “di cronaca” che danno credibilità alle notizie.
Non manca l’attenzione di Papa Francesco agli “strumenti del mestiere”: i social, che moltiplicano le possibilità di condivisione, la tecnologia digitale che assicura la tempestività, la rete, strumento formidabile per raggiungere le persone. Ma un’informazione costruita nelle redazioni, davanti a un computer, non basta: “Ogni strumento è utile e prezioso solo se ci spinge ad andare e vedere cose che altrimenti non sapremmo, se mette in rete conoscenze che altrimenti non circolerebbero, se permette incontri che altrimenti non avverrebbero”.
Il “Vieni e vedi” descritto dal Papa non è soltanto per addetti ai lavori – giornalisti, cineoperatori, montatori, registi – è un metodo per tutti, perché la responsabilità di ciò che si comunica, della verifica e della condivisione delle informazioni è di tutti: “Tutti siamo chiamati a essere testimoni della verità: ad andare, vedere e condividere”.
Leggendo il Messaggio, torna alla mente la testimonianza di San Francesco di Sales (1567-1622) – non a caso patrono dei giornalisti – con la missione coraggiosa e appassionata di Vescovo di Ginevra (Svizzera), la predicazione improntata al dialogo nella regione del Chiablese, dominata dal Calvinismo, e soprattutto il metodo innovativo dei “foglietti” infilati sotto la porta delle abitazioni dei fedeli, con cui rendeva accessibili le verità di fede con un linguaggio vicino alla gente.
Anche San Francesco di Sales, ispiratore dell’opera di Don Bosco e patrono dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, rientra in quella “catena di incontri” che da più di duemila anni comunica il fascino dell’avventura cristiana, una catena che chiama tutti coloro che leggono il Messaggio per la GCMS 2021 a raccogliere la sfida proposta a conclusione: “La sfida che ci attende è dunque quella di comunicare incontrando le persone dove e come sono”.
Messaggio per la 55ma Giornata Mondiale Delle Comunicazioni Sociali
gracias PAPA FRANCISCO,muy real y concreto…Aguro a cada giornalista una tarea de acercarse a la realdad concreta.Aida
Genial!!! El Papa Francisco siempre va varios pasos adelantado, en cuestión de valorizar las experiencias humanas, cómo lugar de encuentro con Dios. Gracias!