Città del Vaticano. Il 3 maggio 2024, in Aula Paolo VI, oltre 7000 tra allievi, formatori e operatori degli Enti di Formazione Professionale provenienti da tutta Italia hanno partecipato all’udienza speciale con Papa Francesco. Questo incontro con il santo Padre riveste un significato particolare, poiché sottolinea il continuo impegno di FORMA e CONFAP nel promuovere una formazione che non solo trasmetta competenze tecniche, ma anche valori di solidarietà̀, giustizia sociale e rispetto per la dignità̀ umana.
L’Associazione Italiana degli Enti di Formazione Professionale FORMA, composta dai principali enti nazionali di formazione professionale, che compie 25 anni di attività, e l’associata CONFAP, nata tra gli enti religiosi 50 anni fa per volere della Conferenza Episcopale Italiana, incarnano un impegno profondo verso la promozione dei valori cristiani, umani e sociali, attraverso la formazione professionale.
Durante l’udienza, gli allievi dei Centri di Formazione Professionale hanno presentato al Santo Padre dei doni simbolici frutto del valore trasformativo della formazione professionale. Alcuni esempi sono oggetti in legno, elemento naturale che trova nelle mani degli allievi una rinascita, con opere artigianali frutto di competenza e abilità: le colombe realizzate in legno, simbolo di pace, sono state presentata a Papa Francesco da un allievo ucraino. Il quadro “Fratelli Tutti” realizzato a partire da scarti di lavorazione di falegnameria, è frutto del lavoro condiviso di allievi disabili. La lampada con il duplice simbolo di luce e rinascita è stata realizzata con i rami e i tronchi della foresta abbattuti dalla tempesta Vaia, che ha sconvolto il nord-est d’Italia tra ottobre e novembre 2018.
Papa Francesco ha iniziato il suo discorso esprimendo la gratitudine agli Istituti religiosi, per l’impegno quotidiano a servizio dei giovani, per la qualità di percorsi formativi all’avanguardia e, ancor più, per la proposta formativa integrale, “perché oltre alla qualità degli strumenti e della didattica, riservate una cura e un’attenzione speciali soprattutto verso i giovani che si trovano ai margini della vita sociale ed ecclesiale. Grazie per quello che fate; grazie ai formatori che si dedicano con passione ai giovani”.
Ha evidenziato poi le parole giovani, formazione e professione:
“Innanzitutto, giovani – siete tanti qui! –. Sono una delle categorie più fragili del nostro tempo. I giovani, sempre colmi di talenti e di potenzialità, sono anche particolarmente vulnerabili, sia per alcune condizioni antropologiche che per diversi aspetti culturali del tempo in cui viviamo”. Citando alcune problematiche, quali quella dei NEET, giovani né in formazione né in attività, di chi emigra per cercare occupazione altrove, chi è sottopagato o sfruttato, ha esortato a “non perdere di vista nessuno” e a “farsi carico” di chi si sente scartato o escluso.
Il Papa ha esortato gli adulti a prendere consapevolezza che “l’abbandono educativo e formativo è una tragedia! Sentite bene, è una tragedia. E, se occorre promuovere una legislazione che favorisca il riconoscimento sociale dei giovani, ancora più importante è costruire un ricambio generazionale dove le competenze di chi è in uscita siano al servizio di chi entra nel mercato del lavoro. In altre parole, gli adulti condividano i sogni e i desideri dei giovani, li introducano, li sostengano, li incoraggino senza giudicarli”.
La seconda parola è formazione, che indica un impegno indispensabile per generare futuro. Un impegno che si traduce in investimento in risorse ed energie e per ridare dignità ad alcuni lavori, soprattutto manuali, ancora oggi socialmente poco riconosciuti. “Una valida formazione professionale è un antidoto alla dispersione scolastica e una risposta alla domanda di lavoro in diversi settori dell’economia”.
Papa Francesco ha parlato anche di alleanze educative, dicendo: “una buona formazione professionale non si improvvisa. Serve un legame con le famiglie, come in ogni tipo di esperienza educativa; e serve un sano ed efficace rapporto con le imprese, disposte a inserire giovani al proprio interno”.
Professione è la terza parola: “La professione ci definisce. (…) Il lavoro è un aspetto fondamentale della nostra vita e della nostra vocazione. Eppure, oggi assistiamo a un degrado del senso del lavoro, che viene sempre più interpretato in relazione al guadagno piuttosto che come espressione della propria dignità e apporto al bene comune. Pertanto, è importante che i percorsi di formazione siano al servizio della crescita globale della persona, nelle sue dimensioni spirituale, culturale, lavorativa”.
Con grande entusiasmo ed emozione, i giovani hanno accolto Papa Francesco e ascoltato le sue parole. Una crostata di frutta bellissima – e sicuramente buonissima – è stata preparata e donata al Papa dagli allievi/e del CIOFS-FP Lazio, a nome dei 1300 tra allievi e formatori da tutta Italia presenti in aula Nervi, tra i 7000 totali:
“In quella torta avremmo voluto scrivere ‘Caro Papa Francesco ti vogliamo tanto bene’… ma sarebbe diventata ancora più grande. Tutta quella frutta messa così bene, colorata, dolce e piena di sapore era davvero l’immagine di tutti noi i ragazzi della Formazione Professionale. Simbolicamente il Papa ha mangiato una mora e ha apprezzato tanto il nostro dono!”.
Molti hanno viaggiato tutta la notte, eppure la gioia e l’emozione di esserci in quel momento così forte sono stati più grandi della fatica. “È stato il giorno più bello della mia vita” ha detto un’allieva uscendo dall’aula colma di felicità.
All’Udienza ha partecipato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha sottolineato il ruolo fondamentale della FP nel contesto socio-educativo italiano. Era inoltre presente il Presidente Commissione Episcopale per l’Educazione cattolica, la Scuola e l’Università, Mons. Claudio Gioliodori e, attraverso un messaggio di auguri per la ricorrenza, ha confermato il suo sostegno anche il Ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone.
Le parole di Papa Francesco sottolineano l’importanza di investire nella FP, impegno che FORMA E CONFAP promuovono in tutta Italia con i Centri di Formazione Professionale, punti di riferimento sociale ed elemento cardine tra educazione e mondo del lavoro per la crescita di ogni giovane e della società nel suo complesso secondo i principi di equità, inclusività e dignità.