Roma (Italia). Il 20 novembre 2024 si celebra la Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, istituita nel 1954 per sostenere i diritti fondamentali di bambini/e e adolescenti, oltre a sensibilizzare e promuovere la coesione della comunità internazionale nell’impegno per migliorarne il benessere.

A 35 anni dalla creazione della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, approvata dalle Nazioni Unite nel 1989, il mondo si trova ad affrontare – come evidenzia Andrea Iacomini, portavoce dell’UNICEF Italia – “l’epoca peggiore per quanto riguarda l’infanzia colpita da conflitti armati dalla Seconda Guerra Mondiale”.

Dai dati 2023 dell’ultimo rapporto di Save the Children, 473 milioni di bambini (18,9% della popolazione infantile mondiale) vivono in una zona di conflitto attivo come Gaza, Haiti, Repubblica Democratica del Congo, Sudan, Myanmar o Ucraina. Si tratta di più di 1 bambino su 6 in tutto il mondo.

I conflitti, oltre a mettere in pericolo la vita e la salute del bambino, sono una delle principali cause di insicurezza alimentare di cui sono vittime circa 135 milioni di minori. Problemi legati alla malnutrizione o a una cattiva alimentazione impediscono ai bambini di avere una corretta crescita fisica e psicologica, negando loro la possibilità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità.

I conflitti, la povertà e le malattie sono strettamente correlati anche all’impossibilità di accedere a un’educazione scolastica. Dall’ultimo rapporto UNESCO emerge inoltre che 250 milioni di bambini e ragazzi nel mondo non frequentano la scuola, una cifra sconcertante che avrà ripercussioni sulle società future.

A tutto questo si aggiungono le gravi conseguenze legate al cambiamento climatico. Più di un miliardo di bambini vive attualmente in Paesi a rischio elevato con eventi metereologici estremi. Questi minori, dunque, hanno una possibilità molto alta di diventare degli sfollati o di precipitare nella povertà e, di conseguenza, di non poter studiare, per contribuire con il lavoro al sostentamento della famiglia.

In questo quadro preoccupante, il VIDES Internazionale e la Fondazione FVGS ETS non si stancano di lottare affinché in ogni parte del mondo ogni bambino/a e ragazzo/a veda riconosciuti i propri diritti.

Numerosi sono i progetti di sviluppo promossi dal VIDES Internazionale come il progetto “Un osservatorio multicongregazionale per far progredire i diritti delle bambine in 6 paesi nel periodo post-pandemico: uno sforzo congiunto per colmare il divario digitale e garantire la salute mentale delle ragazze” finalizzato a garantire il diritto alla salute, in particolar modo alla salute mentale, alle ragazze in Ecuador, Perù, Kenya, Sud Sudan, India e Nepal e assicurare loro un uso sicuro di internet e delle piattaforme digitali. Tale progetto nasce proprio dalla consapevolezza di come la pandemia abbia eroso il diritto alla salute e alla sicurezza informatica per le giovani nel mondo.

Accanto al VIDES Internazionale, la FVGS ETS, opera dalla sua fondazione in Asia, Africa, America Latina ed Europa per garantire ai bambini più vulnerabile il diritto allo studio e a un’alimentazione equilibrata. Infatti, attraverso il Sostegno a Distanza, la FVGS raggiunge ogni anno migliaia di minori garantendo loro la possibilità di andare a scuola e costruirsi un futuro migliore. Inoltre, è presente sul territorio con progetti e microprogetti di sviluppo per sostenere le realtà locali in particolar modo le necessità dei bambini e delle donne più bisognosi.

IL VIDES Internazionale e la FVGS ETS sostengono l’importanza di trasformare l’indifferenza generale verso i diritti dei bambini e degli adolescenti da una “globalizzazione dell’indifferenza” a una “globalizzazione della Pace, della Gentilezza e della Cura” come esorta Papa Francesco.

Oggi più che mai è importante che la Comunità Internazionale, così come ogni persona, operi con impegno e costanza, affinché ogni minore possa godere dei propri diritti inalienabili.

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