Roma (Italia) Il 24 agosto 2020, la Consigliera generale per la Pastorale Giovanile, suor Runita Borja, ha animato la videoconferenza con le Coordinatrici delle Opere per Giovani a rischio (Youth at Risk – YaR) delle sette Ispettorie della Conferenza Interispettoriale India (PCI), sul tema: “La pandemia del COVID-19 sta dando nuova forma alla missione delle FMA. Quali passi per le FMA dell’India per una visione di futuro per i/le giovani a rischio?”.
Obiettivo dell’incontro online era quello di rafforzare la comunione fra le Figlie di Maria Ausiliatrice della Conferenza PCI impegnate a favore dei bambini, dei giovani e delle donne a rischio e condividere le esperienze riguardo a come la pandemia di Covid-19 sta rimodulando questa missione.
Un fattore di rischio è tutto ciò che aumenta la probabilità che una persona subisca danni, mentre un fattore protettivo è qualcosa che riduce il possibile effetto dannoso di un fattore di rischio. La classificazione di “giovani a rischio”, pertanto, porta all’impegno di proteggere e sostenere i giovani nella transizione verso l’età adulta, accompagnandoli nel loro sviluppo integrale, attraverso l’elaborazione di politiche e progetti volti a questo fine.
Nel messaggio di apertura, suor Runita Borja, ha evidenziato l’importanza di riconoscere le sfide e le opportunità che si presentano in questo tempo di pandemia e di affrontare, attraverso il discernimento, le richieste dei più poveri e vulnerabili, in cui si identifica Gesù: “In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40).
Suor Runita ha concluso il suo intervento riprendendo le parole pronunciate da Papa Francesco durante l’Angelus del 23 agosto 2020 che, nel compiere le opere di solidarietà, invita a mettere Gesù al centro:
“È indispensabile e lodevole che la pastorale delle nostre comunità sia aperta alle tante povertà ed emergenze che sono dappertutto. La carità sempre è la via maestra del cammino di fede, della perfezione della fede. Ma è necessario che le opere di solidarietà, le opere di carità che noi facciamo, non distolgano dal contatto con il Signore Gesù. La carità cristiana non è semplice filantropia ma, da una parte, è guardare l’altro con gli occhi stessi di Gesù e, dall’altra parte, è vedere Gesù nel volto del povero”.
L’incontro online è proseguito con la presentazione, da parte delle rappresentanti del gruppo YaR – Youth at Risk (Giovani a rischio), del lavoro che le FMA stanno portando avanti, in collaborazione con professionisti in vari settori educativi, per raggiungere i giovani meno considerati dalla società, tutelarli nei loro diritti e offrire loro la possibilità di istruzione e formazione, perché possano affrontare il futuro con dignità e speranza.
Dagli interventi delle partecipanti, è emersa la passione di FMA e laiche/laici nel lavorare con i giovani a rischio e anche la responsabilità nell’accoglierli con le loro storie e sostenerli, per portarli a vivere in pienezza la propria vita.