Roma (Italia). Il 30 luglio e il 2 agosto 2021 si svolge online il VII Congresso Internazionale della Confederazione Mondiale delle Exallieve ed Exallievi delle FMA.
Il 30 luglio 2021, più di 1.000 partecipanti tra Exallieve ed Exallievi, FMA, laici e giovani – hanno seguito gli interventi dei relatori sul tema “Quale resilienza per l’Associazione? Sfide, percorsi, prospettive”.
La Presidente Confederale, Sig.ra Maria Maghini, in apertura ha ripreso il motivo degli incontri, svolti in occasione di avvenimenti importanti dell’Istituto delle FMA o della Confederazione, come la pubblicazione del 1° numero del periodico Unione (1911), il 50° di Fondazione dell’Istituto FMA (1922) e il 150° anniversario di Fondazione dell’Istituto FMA. La Presidente ha sottolineato la particolarità del momento storico, che ha portato l’Associazione a modificare lo Statuto e a riscrivere la mission e la vision, per renderla attuale. Il VII Congresso raggiunge partecipanti da circa 60 Paesi dei 5 continenti e costituisce “un momento privilegiato di formazione, per costruire ed elaborare programmi lungimiranti per il futuro”.
La Prof.ssa Federica Storace, Salesiana Cooperatrice, nel suo intervento su “Maria Domenica Mazzarello: una donna sempre un passo avanti”, ha tratteggiato la personalità di Madre Mazzarello, “donna laica, creativa imprenditrice nel suo tempo, donna resiliente cha ha saputo reiventarsi dopo essere stata colpita dal tifo”. Approfondendo il contesto familiare di Maria Domenica, prima scuola di vita, sottolinea l’importanza dell’educazione alla fede in famiglia, una fede essenziale, radicata nella quotidianità, che risulterà evidente nella pedagogia e nell’operato con le ragazze del Laboratorio e dell’Oratorio.
Nella dolorosa esperienza della malattia del tifo, la Prof.ssa individua il trampolino di lancio per una nuova “avventura” spirituale ed imprenditoriale: “Il tralcio viene potato perché porti molto frutto” (Gv 15,2).
Un aspetto preso in esame è la modalità di rapportarsi con gli uomini, di estrema attualità: “Uno scambio sereno ed equilibrato, caratterizzato da autonomia e complementarità, costruito con mitezza e decisione, intelligenza, umiltà ma ben radicata sicurezza e capacità di valutazione”, che porterà Madre Mazzarello a coniugare al femminile il Sistema Preventivo di Don Bosco. Dall’intervento della Prof.ssa Storace emerge la dimensione sociale dell’attività apostolica di Maria Domenica Mazzarello, che anticipa i principi di sussidiarietà e partecipazione, “argomenti dell’attuale dibattito socio-economico e valori del Documento Identitario della Confederazione delle Exallieve/i FMA”.
La Madre Generale dell’Istituto FMA, Suor Yvonne Reungoat, parlando della resilienza, sottolinea che “risponde con immediata evidenza ai bisogni del nostro tempo: siamo tutte/i chiamati a vivere le difficoltà e le problematiche del presente facendone strumenti di crescita e di apertura al nuovo”. Ha invitato a guardare a Don Bosco e a Madre Mazzarello che, in tempi difficili, hanno saputo essere resilienti: “La resilienza non è solo una qualità umana, da coltivare, ma una forza spirituale che nulla e nessuno potrà abbattere. (…) Siete chiamate a scegliere, tramite le vostre Presidenti, i membri del nuovo Consiglio Confederale. Accanto alle altre qualità, guardate anche alla capacità di ‘sperare contro ogni speranza’ (cf. Rom. 4,18), che è la traduzione paolina della resilienza”.
Il Dott. Massimiliano Cavallo, Direttore della Rivista Unione e moderatore, ha introdotto il Prof. Leonardo Becchetti, economista, Professore Ordinario di Economia Politica presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata che, con un intervento dal titolo “Quale futuro per le nostre società? Tra ricerca della felicità, del benessere e del bene comune” ha presentato le sfide a livello mondiale che interpellano l’Associazione. Riprendendo l’espressione di Papa Francesco nella Fratelli Tutti – «è un atto di carità altrettanto indispensabile l’impegno finalizzato ad organizzare e strutturare la società in modo che il prossimo non abbia a trovarsi nella miseria» (FT 186) – ha sottolineato l’importanza di conoscere e di impegnarsi a curare le disuguaglianze e le povertà della società, mettendo in atto la carità cristiana e la capacità generativa dei Fondatori. “Le scelte di ciascuno di noi incidono profondamente sulla vita degli altri”: il Prof. Becchetti ha passato in rassegna le principali problematiche del pianeta – emergenza climatica, disuguaglianze e povertà, perdita di senso del vivere – e ha richiamato il principio di sussidiarietà con cui affrontarli in prima persona per essere generativi. “La generatività parte da un desiderio, deve far nascere realtà, deve accompagnarle, ma deve anche saperle lasciare andare, perché proseguano oltre le persone. La generatività rende più resilienti, intendendo per resilienza la capacità di rialzarsi. C’è un circolo virtuoso tra generatività, resilienza, soddisfazione di vita e cittadinanza attiva”.
Il Prof. Stefano Zamagni, economista e Docente all’Università Alma Mater Studiorum di Bologna ha presentato il tema: “La resilienza trasformativa per investire su percorsi e prospettive sostenibili”. Considerando quello odierno un tempo di passaggio dalla modernità alla postmodernità, che comporta un cambiamento nelle caratteristiche del nuovo ordine e delle mappe cognitive, ha individuato quattro principali sfide: il lavoro, attraverso cui si esprime l’identità, che consente di vivere una vita degna con la propria famiglia. “Il lavoro dev’essere giusto e decente, perché le persone siano felici”. La scuola, dove non basta istruire, ma bisogna educare, cioè tirare fuori (da ex-ducere) le conoscenze per introdurre la persona a vivere nella realtà. “I giovani oggi chiedono l’educazione, non l’istruzione che possono trovare in rete, chiedono un progetto educativo”. La famiglia: viviamo in un’era post-famigliare in cui sembra non ci sia bisogno della famiglia. Papa Francesco ha dichiarato il 2021 l’Anno della Famiglia. La crisi della fede, della religiosità, minata dall’individualismo, per cui l’identità della persona non è definita dalla relazione con l’altro: “Il venir meno del principio di fraternità aiuta a capire la diminuzione della pratica religiose, che esige questo mutuo riconoscimento”.
La Prof.ssa Blanca Nelly Guerra Zambano, Docente di studi postuniversitari di Formazione dell’Università di Monterrey (Messico) nell’intervento “Resilienza: crescere di fronte alle avversità”, ha definito la resilienza come la capacità umana da sviluppare per affrontare le situazioni avverse e superarle. L’avversità è un evento presente normalmente nella vita di ciascuno, una situazione non duratura che dà la possibilità di apprendere. Il dialogo e l’interazione con gli altri possono aiutare ad affrontare le difficoltà. “Ci troviamo in un momento di avversità dovuto alla pandemia, che è anche opportunità. (…) Se riusciamo a rapportarci reciprocamente, rafforziamo la resilienza sociale. La resilienza è una risorsa creativa che permette di trovare risposte nuove a situazioni che sembravano non avere vie di uscita”. La Prof.ssa ha suggerito di affrontare le avversità con resilienza, trasformando il dolore in speranza, in una risorsa interiore, per uscirne rafforzati.
Suor Maria Luisa Miranda, Consigliera Generale per la Famiglia Salesiana, ha condiviso i passi di futuro e di speranza per l’Associazione, ha usato l’immagine di un grande fiume, dove per attraversare non c’è un ponte, ma tre piccole pietre che hanno il nome di tre verbi:
Curare: contro la cultura dello spreco e lo sfruttamento delle persone, delle risorse e della natura.
Condividere: contro la cultura del possesso illimitato di beni che appartengono ad altri per diritto.
Servire: contro la cultura del dominio e del potere che dimentica la dignità degli altri.
Suor Maria Luisa Miranda ha detto: “Per camminare su queste pietre c’è bisogno di resilienza, forza, coraggio, volontà di andare avanti, perché crediamo che dall’altra parte c’è qualcuno che ci aspetta e ci dà la mano. Sono tre atteggiamenti fondamentali già presenti dal primo Regolamento dell’Associazione del 1908 e sono presenti in fedeltà con il linguaggio di oggi nel Documento Identitario del 2021. È un suggerimento a richiamare ciò che è essenziale per restare fedeli al progetto che Dio ha su questa Comunità. Con la resilienza possiamo affrontare il futuro con speranza, come Don Bosco, Madre Mazzarello e tanti Exallievi/e in questi 113 anni di vita associativa, sotto la guida di Maria Ausiliatrice”.
Nella giornata del 2 agosto 2021 si prevede la presentazione del nuovo Consiglio di Confederazione e la presentazione delle Linee Programmatiche per il sessennio 2021/2027.