Roma (Italia). Il 2018 è il IV anno in cui il 1° settembre si celebra, a livello mondiale, la Giornata di preghiera per la cura del Creato, in unione con i fratelli e le sorelle ortodossi e con l’adesione di altre Chiese e Comunità cristiane. Questo orizzonte ecumenico riafferma l’importanza di lavorare insieme per riaffermare l’impegno di custodire la “casa comune”.
La Conferenza Episcopale Italiana, che da tredici anni celebra in questa data la “Giornata Nazionale per la cura del Creato”, ha scelto per il 2018 il tema Coltivare l‘alleanza con la terra, ispirandosi alla pagina della Genesi in cui Dio afferma: “Finché durerà la terra, seme e mèsse, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte, non cesseranno” (Gen. 8, 22). Questo è il segno dell’alleanza, che io pongo tra me e voi e ogni essere vivente che è con voi, per tutte le generazioni future” (Gen. 9, 12). L’arco nel cielo richiama la fedeltà di Dio invitando a vivere illuminati dal “Vangelo della Creazione”.
Papa Francesco, nel messaggio di quest’anno ha detto: «Desidero richiamare l’attenzione sulla questione dell’acqua, bene primario da tutelare e da mettere a disposizione di tutti». La tutela di quello che ormai è stato definito l’oro blu è al centro delle preoccupazioni del Papa da tempo. In varie occasioni ribadisce: «Ogni persona ha diritto all’accesso all’acqua potabile e sicura». Si tratta di “un diritto umano essenziale e una delle questioni cruciali del mondo attuale”. Il suo auspicio è dunque, trovare vie per preservare questo bene prezioso per il futuro dell’umanità.
I leader religiosi cristiani, invitano a partecipare dal 1° settembre al 4 ottobre al Tempo del Creato, dedicato ad approfondire il proprio rapporto con il Creatore, il rapporto l’uno con l’altro e con tutto il creato. Questo è il Tempo del Creato, inaugurato nel 1989 quando il Patriarcato Ecumenico della Chiesa Ortodossa ha riconosciuto il giorno di preghiera per il creato. Questo giorno è ora riconosciuto dalla più vasta famiglia ecumenica.
Per osservare il Tempo del Creato e in sintonia con la Preghiera ecumenica per il creato di Assisi (31 agosto – 1° settembre 2018) la Conferenza delle Chiese Europee (KEK) e il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) chiedono ai cristiani e alle loro comunità di pregare e di prendersi cura del creato. Il tema di quest’anno è “Camminare insieme”: un percorso condiviso per una migliore cura del creato.
“La Stagione del Creato è per la famiglia cristiana, al di là di ogni denominazione, un’opportunità per celebrare insieme Dio come Creatore, per esprimere la nostra gratitudine comune per il dono di tutta la vita, per portare a Dio il nostro rammarico per l’abuso del nostro ambiente e delle risorse naturali, per diventare consapevoli della nostra responsabilità verso tutti gli esseri umani e verso il creato, e impegnarci ad agire. Per approfondire la nostra relazione con Dio, dobbiamo approfondire la nostra relazione gli uni con gli altri e con tutta la creazione” (Presidente della KEK, rev. Christian Krieger).
“L’ecologia ambientale richiede una ecologia integrale, vale a dire anche di una ecologia umana, il rispetto della dignità di ogni persona umana, della vita e con tutto ciò che consegue, la vita fin dall’inizio del concepimento e fino alla morte naturale, fanno parte appunto di questo impegno di ecologia integrale. Su questo versante, tutti i cristiani – e quindi l’incontro di Assisi è particolarmente espressivo e significativo – si ritrovano nella luce della stessa fede e della stessa responsabilità. Insieme naturalmente a tutte le persone del mondo di buona volontà perché parlare e guardare con amore e curare la persona umana, i popoli, le nazioni dentro ad un contesto universale, ecologico adeguato è certamente parte della responsabilità universale di tutta l’umanità” (Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente del CCEE).
La chiamata a vivere il 1° settembre un’intensa giornata di preghiera è un appello proveniente da diverse voci che all’unisono proclamano:
“Signore, mio Dio, quanto sei grande! Rivestito di maestà e di splendore, avvolto di luce come di un manto. Tutto hai fatto con saggezza, la terra è piena delle tue creature” (Sl 103).
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